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Ferrari 488 Pista: performance senza nessun compromesso

Ferrari 488 pista Salone di Ginevra 2018
Nonostante il nome possa farlo sembrare, la Ferrari 488 Pista non è un'auto da corsa, però le si avvicina parecchio. Ecco cosa devi sapere di questo gioiello.

Tutti in piedi davanti alla Ferrari 488 Pista. L’erede della 458 Speciale è certamente un’auto speciale, la versione speciale di una vettura già speciale in partenza. Tuttavia non si chiama Speciale. Il nome di questa specialissima creatura di Maranello è invece Ferrari 488 Pista, un attributo forse ancora più evocativo. Perché se ha la pista addirittura sulla carta d’identità vuol dire che va proprio forte. L’esordio in società è il salone di Ginevra 2018.

Ferrari 488 Pista: il progetto

Nonostante il nome possa farlo sembrare, la Ferrari 488 Pista non è un’auto da corsa, però le si avvicina parecchio. Perché il suo progetto deriva prevalentemente dall’esperienza agonistica compiuta nel FIA WEC, il mondiale endurance, prima con la 458 GT2 e poi con la 488 GTE, vincitrici complessivamente di cinque titoli iridati sulle sei stagioni disputate da quando nel 2012 è stato fatto rinascere tale campionato.

A ciò si aggiungono alcune soluzioni tecniche mutuate dalla vettura che partecipa ai trofei monomarca del Ferrari Challenge. Allora è stata applicata la ricetta sempre vincente: meno peso, più potenza, migliore comportamento dinamico.

Ma soprattutto migliore guidabilità generale, anche da parte di chi non è pilota professionista. Proprio perché si tratta di una vettura stradale, con cui i facoltosi proprietari vogliono ogni tanto anche divertirsi in circuito, però i loro nomi di battesimo non sono Sebastian, Kimi, Fernando o Lewis.

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Motore V8

Da Maranello fanno sapere che la Ferrari 488 Pista monta il motore V8 più potente che abbia mai portato l’emblema del cavallino rampante. Infatti i tecnici sono riusciti a spremere dal poderoso 3.9 biturbo ben 720 cavalli (530 kW) ad 8.000 giri, ottenibili utilizzando benzina a 98 ottani.

Sono 50 cavalli in più. Qualora sembrino pochi a qualcuno, meglio sottolineare l’ovvio: più si sale, più diventa difficile salire ulteriormente, concetto valido in ogni campo. La coppia massima è attestata a 770 Newton metri a 3.000 giri.

Il peso

Altro elemento fondamentale, il peso a secco. Una dieta di 90 Kg ferma la bilancia a quota 1.280 Kg. Grazie a questi e altri accorgimenti che descriveremo fra poco, questa vettura è capace di accelerare da 0 a 100 Km/h in 2,85 secondi e da 0 a 200 in 7,6 secondi; un valore, quest’ultimo, che parecchie auto anche di buon livello non sono in grado di raggiungere per arrivare solo a 100.

La velocità massima è dichiarata in oltre 340 Km/h. Per sapere quanto oltre, dovete convincere la Polizia a chiudere per voi un tratto molto lungo di un rettilineo autostradale.

La potenza

Naturalmente questi numeri servono solo a confrontare in modo teorico le prestazioni tra diverse auto. Ciò che veramente conta è il modo in cui questa debordante potenza viene trasmessa a terra, soprattutto in curva. Cominciamo quindi dall’aerodinamica.

Rispetto alla GTB, la Ferrari 488 Pista riesce ad ottenere un carico verticale superiore del 20%, grazie ad interventi sui diffusori anteriori, sullo spoiler e soprattutto sull’estrattore posteriore, il quale ha parecchi elementi in comune con quello usato sulla 488 da corsa.

Divertimento di guida

Il principale obiettivo degli ingegneri in fase di sviluppo, come detto, era aumentare il divertimento di guida e la gestibilità della vettura anche per piloti non professionisti. Quindi sulla 488 Pista esordisce il Ferrari Dynamic Enhancer.

E’ un sistema elettronico che ottimizza la prestazione in fase di percorrenza e uscita di curva: basandosi sulla pressione inviata alle pinze dei freni, il software adegua l’erogazione della potenza in modo da garantire un comportamento della vettura più prevedibile e semplice.

Il design

Infine due parole sul design. Trattandosi essenzialmente dello stesso modello, le differenze estetiche rispetto alla 488 GTB sono molto contenute. Spicca naturalmente la doppia fascia bianca centrale che attraversa l’intera carrozzeria in senso longitudinale, vero simbolo racing. Per la prima volta inoltre una Ferrari monta, come optional, cerchi da 20 pollici in fibra di carbonio. Lo stesso materiale è stato utilizzato per cofano, paraurti e spoiler posteriore. Pista, dunque.

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