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Getty Images: i social hanno cambiato il linguaggio visivo

Getty Images
Jacqueline Bourke di Getty Images ci illustra i cambiamenti del linguaggio visivo provocati dai social network. E come si tutela il copyright su internet.

L’immagine è tutto. Una frase un po’ forte, forse eccessiva, ma che inquadra questo momento storico. Viviamo sul web la maggior parte della nostra vita. Siamo perennemente connessi grazie ai nostri smartphone e abbiamo una costante voglia di informazioni di ogni genere. In questo panorama si inseriscono alla perfezione foto e video, che ci permettono di “ricevere” un messaggio in modo immediato.

Ho avuto il piacere di parlarne con Jacqueline Bourke, Global Creative Insights Senior Manager di Getty Images, una delle più grandi agenzia fotografiche al mondo con sede a Seattle negli Stati Uniti. Ne è uscita una chiacchierata molto interessante, dalla tutela del copyright ai cambiamenti del linguaggio visivo provocati dai social network.

Su Wikipedia si legge che avete un archivio di 80 milioni di immagini e illustrazioni e più di 50.000 ore di filmati. Quali sono i numeri attuali?

“Getty Images è la principale fonte di contenuti visivi al mondo, con un brand molto forte e una collezione di oltre 200 milioni di immagini e video pluri-premiati, di cui 120 milioni digitalizzati. La nostra collezione comprende immagini relative alle ultime notizie da tutto il mondo e contenuti su sport, celebrità, musica e moda, immagini creative esclusive e il più grande archivio di immagini commerciali al mondo. Ogni giorno vengono aggiunti nuovi contenuti: solo nel quarto trimestre dello scorso anno ne sono stati aggiunti 5 milioni”.

Getty Images è conosciuto come agenzia fotografica, ma il mercato dei media non è l’unico per voi…

“Getty Images ha circa 1 milione di clienti in oltre 200 Paesi nel mondo, con siti in 14 lingue. I nostri contenuti sono destinati ai media, alle agenzie pubblicitarie, alle aziende e, sempre più spesso, anche direttamente ai privati”.

Getty Images come combatte l’uso improprio di foto su internet e lo scarso rispetto del copyright?

“Proteggere il lavoro dei fotografi e dei contributor è una priorità per Getty Images. I nostri collaboratori fanno affidamento su di noi e noi ci assicuriamo che loro vengano retribuiti ogni volta che il loro lavoro viene utilizzato per scopi commerciali, tracciando l’impiego dei loro contenuti ed individuando eventuali utilizzi senza licenza. Quando individuiamo un utilizzo senza licenza inviamo una notifica chiedendo la rimozione del contenuto e ci attiviamo per ottenere il pagamento della licenza. Inoltre lavoriamo per evitare ulteriori infrazioni del copyright rimandando alle informazioni presenti su www.gettyimages.com/copyrightwww.istockphoto.com. L’azione legale è sempre l’ultima risorsa, che utilizziamo solo nel caso in cui non si riesca a raggiungere un accordo. Sappiamo inoltre che molte persone apprezzano le nostre immagini e desiderano poterle condividere per scopi non commerciali. Per questo nel 2014 abbiamo introdotto la possibilità di inserire in una pagina web e condividere gratuitamente e legalmente circa 68 milioni delle nostre immagini, solo per scopi non commerciali. Sino ad oggi sono state condivise in questo modo oltre 1,3 milioni di immagini, generando oltre 4 miliardi di visite”.

Nell’era dei social, di Snapchat e della condivisione immediata cosa fa Getty Images per dare comunque un prodotto utile a quotidiani, siti internet e organi di informazione? E’ cambiato l’approccio di Getty Images nel corso del tempo?

“Il cambiamento nella comunicazione visiva, in gran parte provocato dai social, ha portato a modifiche notevoli nello stile delle immagini. Viviamo in un mondo in cui sono pochi gli aspetti della nostra vita che non sono influenzati dalla tecnologia. Tra le conseguenze di questo mutamento c’è anche una rivoluzione visiva notevole. Le immagini non sono più uno strumento utilizzato solo dai media o nell’arte ma sono parte della nostra vita quotidiana, sono diventate un linguaggio universale”.

“Le immagini sono il linguaggio dei nostri tempi, un linguaggio globale, sono il mezzo privilegiato di comunicazione tra le persone. Abbiamo notato un crescente interesse nei confronti dei contenuti visivi, che spesso sono utilizzati su molte più piattaforme rispetto al passato. I contenuti visivi sono uno degli strumenti principali per creare engagement e questa è per noi una grande opportunità. Il nostro core business non è cambiato: media, aziende e creativi continuano ad aver bisogno di contenuti di qualità per comunicare e raccontarsi. Si tratta di offrire contenuti di alta qualità, in grande quantità e velocemente e di portare questi contenuti all’attenzione del pubblico raggiungendolo lì dove si trova (su Instagram, Facebook, Twitter). La velocità è un fattore cruciale e per questo i contenuti più importanti vengono consegnati ai nostri clienti in soli 120 secondi dal momento in cui l’immagine viene scattata. Inoltre, oltre ai nostri fotografi di grande esperienza e talento, possiamo contare su un team composto da numerosi editor e selezionatori esperti, che saranno sempre di più il nostro punto di forza in futuro”.

Chiacchierata davvero interessante, che conferma lo stato attuale delle cose: le immagini sono il linguaggio dei nostri tempi, un linguaggio globale. E i contenuti visivi sono sempre più richiesti dall’utente finale. Video is the new black. Ma i video fatti bene. Qualità, non quantità. Tenete a mente.

[Photo free by Pixabay]

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