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Lou Reed: un poeta rock dalla vita tormentata

Lou Reed
E' stato uno dei più grandi di tutti i tempi: Lou Reed ha trasformato il rock in pura poesia. Ecco la vita tormentata di un artista indimenticabile.

Lewis Allan Reed, conosciuto come Lou Reed, nasce il 2 marzo 1942, al Beth El Hospital di Brooklyn. Di famiglia ebraica, cresce nei pressi di Long Island e si appassiona fin da ragazzo al rock n’ roll e rhythm and blues subito dopo averli ascoltati in radio. Nel 1956, non ancora quindicenne, viene sottoposto ad una terapia di elettroshock che avrebbe dovuto curare la sua presunta “bisessualità”. Questo evento traumatico segna per sempre la sua adolescenza, terminata all’inizio degli anni 60 in seguito alla sua iscrizione presso la Syracuse University.

Prima di intraprendere la carriera di musicista, Lou Reed conduce un programma radiofonico notturno alla stazione radio WAER, dove trasmette i suoi generi preferiti (incluso doo wop e jazz). In seguito alla laurea, nel 1964 il giovane Lewis si trasferisce a New York City, ed inizia a lavorare come compositore su commissione per l’etichetta commerciale Pickwick Records. Grazie alla mansione riesce ad ampliare le proprie conoscenze musicali, frequenta artisti e dà infine vita ai Velvet Underground, nel 1966: Lou Reed e John Cale iniziano a produrre rock, ma solo dopo l’avvento di Sterling Morrison (bassista) e Maureen Tucker (batterista).

Lou Reed e The Velvet Underground

Lou Reed è frontman e autore della maggior parte dei brani; stringe anche amicizia con Andy Warhol, che finanzia il suo primo storico album (The Velvet Underground & Nico) e disegna la celebre copertina che ritrae una banana su sfondo bianco. Sorprendentemente, nel 1967 la cantante tedesca Nico e Warhol concludono la propria collaborazione col gruppo, ma l’LP White Light/White Heat riesce in qualche modo ad innalzare ancor di più la qualità dei Velvet. Nel 1968 anche Cale abbandona la band, ed in seguito alla pubblicazione di “The Velvet Underground” e “Loaded” Lou Reed decide di svoltare verso una personale carriera. (qui un articolo molto interessante di Vice.com)

La solitaria strada di Lou Reed

Durante i primi anni settanta lavora al deludente LP d’esordio, denominato “Lou Reed”. Il giovane David Bowie, un “semplice” fan affascinato dal suo stile, decide di produrre insieme a lui “Transformer”: l’album contenente grandi classici come Walk on the Wild Side e Perfect Day, non può che vendere bene e proiettare Lou Reed verso un roseo futuro. Dopo aver divorziato con la moglie, pubblica “Berlin” e successivamente anche “Rock N Roll Animal”, “Sally Can’t Dance e “Lou Reed Live”. Ad inizio anni ottanta si trasferisce con la seconda moglie (Sylvia Morales) in una tenuta di campagna, dove lavora alla produzione di “The Blue Mask” insieme a Robert Quine. In seguito, è la volta di “Legendary Hearts”, “New Sensations” e “Mistrial” (quest’ultimo senza Quine). Dopo la morte di Warhol, Lou Reed rincontra John Cale e dopo essersi riappacificati, producono insieme “Songs for Drella” (che uscirà nel 1990). Altri due amici si allontanano successivamente da Reed, ed in memoria di loro pubblica “Magic and Loss”. Laurie Anderson e Lou intraprendono una relazione (da cui nasce Set the Twilight Reeling) ed i Velvet Underground entrano a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. Nel nuovo millennio escono “Ecstasy”, “The Raven”, ed in collaborazione coi Metallica, anche “Lulu”. (articolo sulla vita di Lou Reed di Repubblica.it)

L’addio a un grande maestro

Il 30 giugno 2013 (come riportato da Wikipedia) Lou Reed viene ricoverato d’urgenza in un ospedale di Long Island per un’acuta forma di disidratazione: nel maggio precedente, Lewis era stato sottoposto ad un trapianto di fegato, ma si sentiva comunque in grado di esibirsi. Il 27 ottobre 2013, Reed scompare ufficialmente (all’età di 71 anni) per complicazioni dovute all’operazione di maggio.

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