Il 6 giugno del 1984 nasceva il gioco del Tetris. Diventato popolarissimo nel corso del tempo, tanto da essere considerato ancora oggi un gioco evergreen, il Tetris è stato inventato dal programmatore russo Aleksej Leonidovič Pažitnov che ha saputo sfruttare un’idea davvero molto semplice ma al tempo stesso coinvolgente: lo scopo del videogame è quello di riuscire ad incastrare tanti mattoncini colorati che piovono dall’alto, in modo tale che lo schermo non si riempia mai del tutto.
Tetris doveva essere un test di intelligenza
Nonostante sia piuttosto semplice nel suo meccanismo, il Tetris riesce ancora oggi ad attirare un gran numero di persone che amano cimentarsi con esso. Il gioco richiede precisione e velocità e appassionarsi può creare una vera e propria “dipendenza”.
In realtà il suo inventore non l’aveva creato pensando ad un gioco, almeno inizialmente. Aleksej Pažitnov arrivò casualmente al Tetris, mentre stava lavorando ad un test di intelligenza sul computer sovietico Electronika 60 per conto dell’Accademia delle Scienze di Mosca. Fu proprio il 6 giugno del 1984 che il programmatore capì che il progetto cui stava lavorando poteva appunto trasformarsi in un gioco di successo.
Il progetto fu poi presentato ad IBM da Vadim Gerasimov, collega di Aleksej Pažitnov. L’azienda di informatica lo sviluppò quindi per i suoi primi pc e il fatto che Pažitnov non lo brevettò mai aprì le porte ad altri, come all’imprenditore olandese Henk Rogers, che alla fine degli anni Ottanta ne ricavò una versione per il Nintendo. Il merito di aver reso il gioco del Tetris così popolare si deve dunque a Rogers e alla sua intuizione.
Da dove deriva il nome Tetris?
Ecco la riposta: dai mattoncini da incastrare, che sono composti da tetramini. Un tetramino è una figura piana composta da quattro quadrati identici connessi tra di loro lungo i lati. Quando i tetramini si incastrano perfettamente l’uno con l’altro e riescono a completare una linea orizzontale, questa scompare, facendo sì che il gioco prosegua finché questo non è più possibile e lo schermo si riempie del tutto. (Wikipedia)