33 giri: la nascita del mitico Long Playing

Il 21 giugno del 1948 la Columbia Records introduceva sul mercato il 33 giri. Il Long Playing (noto anche con l’acronimo di LP), permetteva per la prima volta di incidere i brani musicali su entrambi i lati del disco, che poi veniva riprodotti ad una velocità di 33 giri al minuto appunto.

L’introduzione del 33 giri è stata dunque una vera e propria rivoluzione per il mondo della discografia: questo formato succedeva al 78 giri inventato nel 1894, dava il via all’utilizzo della parola album per indicare un lavoro musicale e inaugurava l’acronimo LP che in seguito sarà impiegato anche per il più moderni CD.

33 Giri: la storia

La presentazione del 33 giri avveniva dunque il 21 giugno di sessantotto anni fa, presso il Waldorf Astoria Hotel di New York City. La sua fama e il suo successo sono proseguiti per diversi anni, reggendo persino all’introduzione del 45 giri, avvenuta un anno dopo, nel 1949, ad opera dell’etichetta musicale RCA e delle musicassette, arrivate alla metà degli anni Sessanta.

Il tramonto del 33 giri

Ad aver messo definitivamente ko il disco 33 giri sono stati invece i compact disc (i CD), che hanno introdotto nel mondo della discografica musicale e non solo la tecnologia digitale.

Per le moderne generazioni deve essere piuttosto difficile comprendere quale fascino potessero esercitare i dischi in vinile.

Fascino vintage

Abituati ormai ai lettori mp3 e ai file musicali (che hanno mandato in pensione quasi del tutto anche i CD), i dischi 33 giri avevano una forma circolare, erano di colore nero e ognuna delle due facciate (su cui erano apposte etichette che permettevano di riconoscere il lato A da quello B) permetteva di registrare tra i venticinque e i trenta minuti di brani musicali. Brani musicali che poi potevano essere ascoltati attraverso l’utilizzo di un giradischi.

L’ascolto era possibile grazie alla puntina del giradischi che ruotava sul 33 giri, trasformando così il movimento in corrente elettrica.

Un meccanismo che oggigiorno appare desueto ma che riesce ancora a conservare una buona fetta di appassionati che non riesce a rinunciare al piacere di ascoltare musica in vinile.

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[Photo free Pixabay]

Barbara Vellucci

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Barbara Vellucci

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