BeReal: il social dell’autenticità ha un futuro?

BeReal è stato acclamato dai media come “l’anti-Instagram” per la sua promessa di trasparenza che può essere riassunta nello slogan “Your friends for real”. 

L’impegno di BeReal sembrerebbe essere quello dell’autenticità, che si contrappone appunto ad una realtà sempre più falsificata promossa dagli altri social, come Instagram e TikTok.

BeReal quando è nata

BeReal è un’ applicazione nata in Francia alla fine del 2019, ma che ha iniziato a far parlare di sé ad inizio 2022. A gennaio ha fatto registrare il suo primo milione di download che oggi avrebbero raggiunto i 53 milioni.

Al lancio, il suo fondatore Alexis Barreyat scrisse “Dopo anni di bugie viste sui social ho deciso di lanciare il mio. Non ci sono like, né filtri, ma quel che i tuoi amici stanno facendo in piena autenticità”. 

Una proposta questa estremamente allettante soprattutto per quella parte di generazione Z ormai stanca dell’esibizionismo in rete.

Il dubbio è se la grande attrattiva “realistica” del social abbia davvero un riscontro autentico che gli permetta di avere un brillante futuro o se i contenuti che circolano sulla piattaforma non rappresentino poi la reale vita quotidiana degli utenti, destinati a venire disillusi.

BeReal: il successo dopo l’anonimato

Cosa sappiamo dell’utilizzo di BeReal da parte dei suoi iscritti?

Sappiamo che l’app non ha dato nell’occhio per circa 2 anni dal suo ingresso in scena, per poi aumentare la sua notorietà all’ inizio del 2022 e da quel momento la sua ascesa è stata vertiginosa, tanto da spingere alcune  agenzie specializzate a fare dei sondaggi tra gli utenti e provare a capire quale potrebbe essere il futuro dell’ innovativo social.

I numeri di BeReal

Innanzitutto risulta che l’ 88% degli utenti apre l’app ogni giorno, ma solo il 77% scatta un BeReal quotidianamente.

Interessante anche che circa il 43% dei fruitori della piattaforma riscatti il BeReal almeno 3/4 volte prima di pubblicarlo.

A riprova del fatto che l’ autencità è “a rischio” è emerso che l’ 82% degli utenti ha aspettato almeno una volta  a scattare il proprio BeReal “in ritardo” sperando arrivasse un momento più interessante da condividere sul social.

Quale potrebbe essere il futuro di BeReal

Analizziamo i possibili punti a sfavore del futuro successo di BeReal.

L’ app ha senza dubbio degli evidenti problemi tecnici (vari bug, lentezza nel pubblicare le foto..) che potrebbero essere tranquillamente risolti investendo in risorse. Il focus è se convenga farlo.

Analizzando il punto di vista commerciale è difficile individuare un eventuale “business model” che possa essere remunerativo: inserire spazi pubblicitari tra momenti di vita reale risulterebbe alquanto fuori luogo, così come un possibile contributo da parte delle aziende per un business account.

L’ azienda “investitrice” dovrebbe banalmente mostrare la vita d’ufficio e sarebbe inoltre complesso gestire i post che vengono notificati al di fuori dell’ orario di lavoro.

BeReal copiato da IG e TikTok

Altro dubbio è, come siamo ormai abituati ad assistere ogni giorno nel mondo social, la replicabilità dell’idea di base da parte di altre piattaforme, cosa che Instagram (oltre a TikTok) sta già tentando di fare.

Oltretutto ci sono già state in passato app molto simili, se non di identica funzione, quali “Frontback” e “Minutiae”, che sono poi fallite.

L’ incertezza maggiore resta peró quella che riguarda la teoria alla base di BeReal. Idea senza dubbio accattivante, ma che lascia un interrogativo importante sul valore dato all’ autencità di uno scatto: immortalare un istante preciso della nostra giornata ci porta realmente a mostrare la nostra vita “autentica”?

E soprattutto c’ è da chiedersi se queste immagini “casuali” attirino davvero l’ interesse di altri utenti e amici o non comunichino semplicemente noia, visioni di sfondi insignificanti, soffitti, pavimenti, schermi di computer e di tv o cruscotti di automobili.

Sarà difficile per BeReal diventare una vera minaccia per app come Instagram, che regalano invece ai propri utenti una grande varietà di interessi, dalle news, all’ attualità, alla musica, oltre alla possibilità di poter mostrare le proprie gioie, i propri traguardi o anche le proprie sconfitte…ma non certo attimi insignificanti che ci rendono “piatti”, uguali agli altri e ai noi stessi di ieri e del giorno prima ancora.

Probabile che BeReal rimanga un social di nicchia da affiancare ad altri maggiormente omnicomprensivi?

Molly Passoni

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Molly Passoni
Tags: BeReal

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