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Gianni Versace: liberò la moda dal conformismo

Gianni Versace PopArt
La storia di uno dei più grandi stilisti di sempre: Gianni Versace. Con la sua scomparsa la moda ha perso un protagonista straordinario.

Stilista ed imprenditore italiano di fama e successo internazionale. Gianni Versace, figlio d’arte (si può dire) influenzato fin da bambino, dalla madre e dalla sartoria di famiglia. Fortemente apprezzato in ambito teatrale, per gli elementi in metallo, una classica caratteristica dei suoi lavori. Scomparso tragicamente, il 15 luglio del 1997, a seguito di un omicidio; come riportò Franco Zeffirelli: “Con la morte di Versace, l’Italia ed il mondo, perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività”.

Gianni Versace, la biografia

Gianni Versace nasce a Reggio Calabria, il 2 dicembre 1946. Superate le scuole dell’obbligo, frequenta per due anni il liceo classico Tommaso Campanella; all’età di 25 anni si trasferisce a Milano, ed inizia a lavorare nel mondo della moda come disegnatore d’abiti per Genny, Complice e Callaghan, aziende di abbigliamento del bel paese. La sua prima serie risale al 1975: disegna infatti, abiti (realizzati in pelle) per Complice. Tre anni più tardi, presenta invece al Palazzo Permanente di Milano, la sua prima collezione ufficiale targata Versace.

Collabora poi, con il fotografo statunitense Richard Avendon e nel 1982, dopo aver realizzato gli abiti della stagione di balletto per il Teatro alla Scala, riceve il suo primo riconoscimento da stilista: l’Occhiolino d’Oro, per la sua produzione autunno/inverno femminile. Il palcoscenico teatrale continua a ricercare e valorizzare lo stile affascinante di Gianni Versace: disegna infatti, anche i costumi per “Lieb und Leid” (di Gustav Mahler), “Don Pasquale” (di Donizetti) e “Dyonisos”, prima dell’uscita di “Versace l’Homme”, profumo dello stilista cui il coreografo Maurice Béjart, rende omaggio al Piccolo Teatro di Milano, con una triptych danse.

Il profumo torna protagonista pochi mesi dopo, attraverso una presentazione europea a Parigi: in quell’occasione, viene allestita una mostra d’arte contemporanea cui tanti artisti di fama mondiale, espongono i propri lavori legati allo stilista calabrese. Nel 1986, anche le istituzioni porgono omaggio a Versace, con il titolo di “Commendatore della Repubblica Italiana” (su iniziativa del Presidente Cossiga). Nel 1993, riceve dal Consiglio degli stilisti d’America, l’Oscar statunitense riservato al mondo della moda e nel 1995, la “Versus” (sua giovane linea d’abbigliamento) debutta a New York.

Gianni Versace, la tragedia

Il 15 luglio del 1997, (come riportato da biografieonline.it) Gianni Versace viene assassinato a colpi di pistola sugli scalini della sua abitazione di Miami Beach (Florida), dal serial killer Andrew Cunan, da tempo ricercato. Dopo la sconvolgente morte dello stilista, la casa di moda passò in eredità alla sua famiglia: Santo Versace assunse la presidenza, Donatella ne divenne Vicepresidente e Direttore Creativo. Dopo la crisi aziendale dei primi anni 2000, l’azienda si riprese grazie al contributo di Fabio Massimo Cacciatori.

[Photo composite by Stylology.it]

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