Career Advice Linkedin
I giovani e il lavoro: un rapporto difficile a quanto sembra. Per questo è nato Career Advice di LinkedIn. Ora vi spiego meglio. Una nuova ricerca condotta da LinkedIn mette in evidenza uno stato di crisi che colpisce i lavoratori tra i 20 e i 30 anni d’età. I numeri parlano chiaro: quasi otto giovani professionisti su dieci (78%) hanno dichiarato di essere stati colpiti dalla cosiddetta “crisi del quarto di vita”, che li vede costretti a rivedere il loro percorso professionale e le loro scelte personali, in alcuni casi anche in maniera radicale.
Lo studio, presentato dal network professionale online più grande del mondo alla vigilia del lancio del suo nuovo strumento chiamato Career Advice, ha evidenziato che la maggior parte degli under 30 del Belpaese è colpita da questa crisi intorno ai 28 anni (33%).
L’ansia maggiore a cui devono fare fronte in quel periodo è data dal non riuscire a trovare un lavoro che li appassioni davvero (43%), seguita dal non avere uno stile di vita che li soddisfi (41%) e dal non essere in grado di comprare una casa di proprietà (33%).
Questi fattori sembrano provocare più stress nei giovani professionisti italiani rispetto al rimanere disoccupati (29%) e al trovare un partner (31%), dimostrando un sostanziale cambiamento nelle priorità di questa generazione.
“Il fenomeno della crisi del quarto di vita come sottolineato anche dalla ricerca, è sempre più presente tra I giovani professionisti italiani – ha commentato Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn – Sappiamo che essere tra i 20 e i 30 anni nella società moderna può essere estremamente complesso con l’aggiunta delle pressioni che arrivano da fattori come la distorsione della realtà creata dai social media, il riuscire ad avere una casa propria e il trovare il proprio lavoro dei sogni. Senza sorprese, quindi, notiamo come poco più dei tre quarti di coloro che hanno questa età sembrano ancora in forte difficoltà e sono costantemente alla ricerca di un consiglio”.
L’analisi ha sottolineato, infatti, che nel nostro Paese il 77% dei giovani lavoratori si sente costantemente sotto pressione. Questo inevitabilmente aumenta le loro ansie e in particolare vediamo come le donne si sentano più insicure riguardo a cosa fare per la propria carriera in futuro (49%) rispetto agli uomini (36%).
Il 28% di coloro che hanno risposto pensa di aver passato troppo tempo facendo il lavoro sbagliato. Il 41% degli intervistati, inoltre, si sente frustrato riguardo alle sue possibilità di carriera, mentre il 38% dice di non avere un giusto stipendio.
Purtroppo, però, quando si chiede loro quali soluzioni abbiano trovato, si capisce subito come la difficoltà maggiore risieda proprio nell’essersi dovuti reinventare senza avere la possibilità di ricevere il giusto consiglio al momento giusto.
Il 33% dei giovani lavoratori italiani, infatti, ha dichiarato di aver dovuto cambiare completamente la propria carriera, il 14% ha dato le dimissioni senza avere un’altra opportunità di lavoro e il 15% ha deciso di tornare a studiare. Alcunii, poi, hanno deciso di cambiare città (14%), andare all’estero (12%) o aprire una propria attività (12%).
Facendo un paragone con tutti I classici segni della crisi di mezza età, escluse le macchine sportive, il Dr. Alex Fowke, Senior Clinical Psychologist & Cognitive Behavioural Psychotherapist, ha definito la cosiddetta crisi del quarto di vita come “un periodo di insicurezza, incertezze e nervosismo riguardo alla propria carriera, alle relazioni e alla propria situazione finanziaria, che solitamente i giovani lavoratori vivono in un’età compresa tra i 25 e i 33 anni”.
In media, questo tipo di crisi si protrae per un periodo di circa 6 mesi e la mancanza di un valido mentore, che conosca a fondo il mercato professionale di interesse e possa fornire utili consigli su come approcciarlo, può rappresentare un ulteriore rischio.
Una criticità di cui i professionisti italiani si sono resi conto, a tal punto che più della metà degli intervistati vorrebbe ricevere suggerimenti concreti per il proprio percorso lavorativo, ma non sa dove trovarli (59%) e non sorprende quindi che i tre più importanti distributori di consigli siano individuati nella famiglia (50%), nei partner (48%) e negli amici (47%). I quali, però, pur potendo dare i migliori consigli del mondo, non sembrano essere considerati dagli stessi lavoratori sufficientemente qualificate per dare suggerimenti che si basino sulla reale situazione del mercato del lavoro di oggi, fornendo così una valida soluzione.
La ricerca, infatti, ha riscontrato una forte mancanza di mentori. In Italia, a tal punto che solo il 3% dei giovani professionisti ha già qualcuno che lo segua sotto questo profilo, mentre 2 su 5 (42%) vorrebbero trovare una guida per la propria carriera, ma sentono di non avere le giuste connessioni.
Proprio per questo LinkedIn, attraverso il nuovo strumento Career Advice, può collegare I suoi oltre 530 milioni di utenti con persone che hanno una grande varietà di conoscenze, competenze e risorse nei loro rispettivi settori d’interesse.
Attraverso questo nuovo strumento, così, gli utenti saranno in grado di consultarsi con esperti del settore per ottenere consigli su come muoversi al meglio per il proprio futuro lavorativo, cambiare ambito professionale o aumentare le proprie competenze, aiutandoli in maniera concreta a superare la crisi del quarto di vita.
Una situazione di difficoltà che, in questo modo, può anche essere vista come un’opportunità da cogliere per poter prendere decisioni importanti, facendo un passo indietro per migliorare le cose e magari riuscire a trovare la propria felicità. (leggi anche il post sul blog di Linkedin)
Per aiutare i giovani professionisti a seguire questa direzione e a non lasciarsi sfuggire questa occasione LinkedIn ha pensato di fornire qualche utile consiglio:
(La ricercar è stata condotta su 2.000 persone in un’età compresa tra i 25 e i 33 anni da parte di Censuswide nel 2017)
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