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Arnaldo Pomodoro: Milano celebra i suoi 90 anni

Arnaldo Pomodoro
Milano celebra il 90° compleanno di Arnaldo Pomodoro con un grande progetto. Ecco come vivere le opere di Pomodoro girando per la città.

Dal 30 novembre al 5 febbraio 2017, Milano celebra il 90° compleanno di Arnaldo Pomodoro con un grande progetto espositivo il cui cuore pulsante sarà la mostra antologica ospitata nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.

Promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata da Ada Masoero in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro, l’esposizione intende ripercorrere la straordinaria carriera dello scultore attraverso una selezione dei suoi lavori più significativi – circa una trentina – realizzati dal 1955 ad oggi.

Milano celebra Arnaldo Pomodoro

Il suggestivo percorso culminerà con la visita alla Piazzetta Reale, ove sarà allestito, per la prima volta nella sua totalità, il complesso scultoreo The Pietrarubbia Group, opera ambientale iniziata nel 1975 e completata solo nel 2015.

Il percorso sulle tracce di Arnaldo Pomodoro non si esaurisce tuttavia qui, coinvolgendo alcune delle sedi più rappresentative della città, dal già citato Palazzo Reale, al Museo Poldi Pezzoli e la Triennale di Milano, passando per la stessa Fondazione Arnaldo Pomodoro: un itinerario cittadino che ricollega progetti e disegni ospitati nelle sede espositive, alle sculture monumentali che Pomodoro ha donato alla città di Milano, come il Disco solare di Piazza Meda e la Torre a spirale in Largo Greppi.

90 anni di arte straordinaria

Un dovuto omaggio a colui che si è guadagnato un ruolo di spicco tra i maggiori scultori del XX secolo e al contempo un invito a scoprire e ricoprire luoghi pubblici e privati della città.

Trasferitosi a Milano nel 1954, è proprio qui che Pomodoro matura la sua personalissima idea di scultura ed elabora quell’inconfondibile cifra stilistica che lo farà apprezzare in tutto il mondo.

E’ così che l’arte di Pomodoro giunge al suo apice nelle sculture monumentali, dove la superficie levigata del bronzo, riflettendo l’esterno, crea un dialogo con lo spazio circostante: “Esigenza prioritaria nel mio lavoro – spiega l’artista – è sempre stata la relazione dell’opera con lo spazio in cui viene collocata. La scultura, infatti, è la realizzazione di un ‘proprio’ spazio dentro lo spazio maggiore dove si vive o ci si muove. L’opera, quando trasforma il luogo in cui è posta, ha veramente una valenza testimoniale del proprio tempo, riesce ad improntare di sé un contesto, per arricchirlo di ulteriori stratificazioni di memoria”.

Il percorso milanese pieno di sorprese

Se presso il grande pubblico il nome di Arnaldo Pomodoro è indissolubilmente legato alle sue Sfere di bronzo (presenti a Roma, Pesaro, Dublino, New York, ecc.) il percorso che la città di Milano dedica al grande artista mira però a far conoscere anche aspetti meno noti della sua produzione.

Nel percorso espositivo saranno così inseriti anche i bassorilievi in piombo, argento e cemento nei quali emergono già le caratteristiche trame segniche di Pomodoro, dalla Colonna del viaggiatore alla Grande tavola della memoria, passando per le forme geometriche di lucido bronzo squarciate e corrose e l’imponente rilievo “Le battaglie”.

Alla Triennale di Milano sarà inoltre esposto il progetto del Carapace, la cantina-scultura della tenuta umbra della famiglia Lunelli, illustrato attraverso disegni, immagini e un modello in scala 1:20.

Una selezione di 16 modellini di progetti scenici realizzati tra il 1982 e il 2009 sarà ospitata nella Sala del collezionista del Museo Poldi Pezzoli, a testimonianza della passione di Pomodoro per il teatro, mentre alla Fondazione Arnaldo Pomodoro e alla Triennale di Milano, attraverso maquettes, disegni e fotografie, saranno presentati quattro progetti “visionari”: il monumento di Pietrarubbia, il progetto del cimitero di Urbino, la cantina di Bevagna e il Simposio Minoa di Marsala.

LEGGI ANCHE: Jean-Michel Basquiat: al Mudec una mostra imperdibile.

[Photo sito ufficiale]

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