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Porsche Panamera 4 E-Hybrid: lo stile si fa sostenibile

Porsche Panamera 4 E-Hybrid
Largo alla Porsche Panamera 4 E-Hybrid. Una berlina di lusso di carattere sportivo, dato il nome che porta. Ecco tutto quello che devi sapere.

Largo alla Porsche Panamera 4 E-Hybrid. Una berlina di lusso di carattere sportivo, dato il nome che porta. Al salone di Parigi 2016 il line-up della seconda generazione è stato completato con l’introduzione della versione ibrida plug-in.

Porsche Panamera 4 E-Hybrid

Fa una certa impressione sapere che una macchina di una marca la cui capostipite, la Porsche 356, altro non era che un Maggiolino Volkswagen con una carrozzeria coupé, oggi si avvia solo in modalità elettrica e, consumando esclusivamente energia elettrica, riesce a percorrere 50 Km alla velocità di 140 Km/h. Bisognerà farci l’abitudine.

Fa ancora più impressione il dato fornito dalla casa sui consumi di benzina: 2,5 litri per 100 Km. Una Porsche che fa 40 Km con un litro può lasciare abbastanza interdetti. E’ vero che questi dati si riferiscono ai test europei Nedc sul ciclo combinato, che tutti sanno quanto siano poco realistici, tanto che fra poco verranno sostituiti. Però anche “facendo la tara” e ragionando su un utilizzo normale, c’è di che rendere tristi i benzinai.

Nuova generazione

La nuova generazione ha compiuto un consistente balzo in avanti rispetto alla ibrida della prima Panamera. Nella vecchia serie infatti il motore elettrico entrava in azione solo “in fondo”, come supporto di potenza al propulsore a benzina; bisognava infatti premere l’acceleratore oltre l’80%. Quindi il gruppo ibrido in quel caso era rivolto esclusivamente all’aumento delle prestazioni.

Ma tra la vecchia e la nuova generazione è passata come un fulmine l’hypercar 918 Spider che ha rovesciato le carte in tavola. Infatti la nuova Panamera ne eredita l’impostazione. Ora il motore elettrico parte per primo, non appena si preme l’acceleratore. E’ quello a benzina ad intervenire successivamente, quando si richiedono le massime prestazioni.

Propulsione ibrido-parallelo

Poiché la Panamera 4 E-Hybrid ha una propulsione del tipo ibrido-parallelo, significa che i due motori funzionano in modo trasparente all’utente nel tempo e nella percentuale resi necessari dalle condizioni di marcia. Pensa a tutto la centralina elettronica. Il motore elettrico praticamente è sempre in funzione, come propulsore principale nella marcia a bassa velocità o come “booster” quando si vuole andare forte.

Perché la Porsche Panamera 4 E-Hybrid è sempre una Porsche. Il motore elettrico ha 100 kilowatt, cioè 136 cavalli, ed una coppia di 400 Newton metri. Ma accanto ad esso c’è un bel V6 2.9 biturbo da 330 cavalli e 450 Nm. La potenza di sistema, cioè quella combinata disponibile (in un gruppo ibrido non si sommano potenze e coppie, per questioni tecniche molto complesse legate al funzionamento intrinseco dei motori), è di 462 cavalli quando il V6 tocca i 6.000 giri, mentre la coppia di sistema è di 700 Nm, disponibile fra 1.100 e 4.500 giri.

E’ un bel viaggiare. Accelerazione 0-100 in 4.6 secondi e 278 Km/h di velocità massima. Tutto questo nonostante i 2.170 Kg di peso a vuoto (le batterie pesano).

Completano i dati tecnici la trazione integrale e il cambio a doppia frizione PDK ad otto rapporti, appositamente calibrato per l’uso ibrido. Le batterie, oltre che attraverso il motore a benzina, si caricano completamente in 5.8 ore ad una presa domestica a 230 volt. Se invece si usa l’apposito caricatore bastano 3.6 ore.

Lo stile

La Porsche Panamera 4 E-Hybrid unisce l’eleganza della berlina al fascino della coupé. Perché, nonostante i 5 metri di lunghezza e le 4 porte, è sempre una Porsche. In più abbiamo un vano bagagli che può raggiungere anche un volume di 1.215 litri. Una Porsche che fa 40 Km con un litro di benzina e ha quasi il bagagliaio di una station. Non c’è più religione. La somiglianza con la 911 è rassicurante, soprattutto dietro.

Il tetto spiove di colpo fino a coprire il portellone, la classica impostazione di design che risale alla 356 di Ferdinand Porsche (in realtà va direttamente al Maggiolino Volkswagen, sempre del geniale Ferdinand). Il profilo è dinamico grazie alla lunghezza e alle nervature al livello di maniglie, presa d’aria e minigonne. Davanti la sportività è espressa dalla forte inclinazione del cofano e dalle grandi prese d’aria. Anche i fari urlano “Porsche!” a pieni polmoni. O watt. Perché qui l’elettricità la fa da padrona.

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