Telefono in mano, PUNTI CHE VOLANO | Tra multa e punti è un disastro: quanto rischi davvero

Telefonino alla guida

Telefonino alla guida (Pexels) - Stylology

Un gesto distratto può costare caro: secondo la Polizia di Stato, l’uso del cellulare alla guida comporta sanzioni pesanti e decurtazioni di punti che aumentano in caso di recidiva. L’Art. 173 del Codice della Strada è chiaro e non fa sconti.

Mandare un messaggio, controllare il navigatore, rispondere a una chiamata tenendo il telefono in mano: azioni apparentemente innocue che, al volante, moltiplicano i rischi. L’Articolo 173 del Codice della Strada vieta espressamente l’uso di dispositivi radiotelefonici o elettronici che richiedano l’impiego delle mani, se non con sistemi vivavoce o auricolari che non impegnino entrambi gli orecchi. La Polizia di Stato ricorda che il divieto non è formale, ma nasce da precise evidenze: bastano pochi secondi di distrazione per perdere il controllo del veicolo e provocare un incidente.

La norma, aggiornata più volte negli ultimi anni, si applica a tutte le categorie di conducenti, compresi ciclomotoristi e motociclisti. E la tolleranza è zero: anche impugnare brevemente il telefono, senza effettivamente telefonare, può bastare per la sanzione. Il messaggio è semplice: al volante, lo sguardo deve restare sulla strada, non sullo schermo.

Le sanzioni previste dall’Articolo 173 del Codice della Strada

Chi viene sorpreso con il telefono in mano durante la guida rischia una multa che, secondo le tabelle aggiornate, va da 165 a 660 euro, con la decurtazione di 5 punti dalla patente. In caso di recidiva entro due anni, la sanzione raddoppia: la multa sale da da 322 a 1.294 euro, la sospensione della patente può durare da uno a tre mesi e i punti sottratti diventano 10. È un inasprimento voluto per contrastare uno dei comportamenti più pericolosi e diffusi sulle strade italiane.

La Polizia di Stato sottolinea che il dispositivo non deve nemmeno essere utilizzato per scopi diversi dalla chiamata: consultare mappe, scattare foto, registrare video o navigare online rientra a pieno titolo nel divieto. L’uso consentito resta quello mediato da strumenti che permettono di mantenere entrambe le mani sul volante e la piena concentrazione alla guida. In caso di controllo, il verbale può essere contestato immediatamente o notificato successivamente, anche sulla base di rilievi video.

Multa
Multa (Pexels) – Stylology

Patente a punti e recidiva: quando il rischio raddoppia

La decurtazione dei punti segue la logica della gravità e della frequenza. Alla prima violazione, i 5 punti sottratti possono essere recuperati con un corso presso un’autoscuola autorizzata, ma alla seconda infrazione entro due anni la situazione cambia: la sospensione della patente diventa automatica e la perdita di 10 punti è un segnale di allarme per chi accumula distrazioni al volante. La recidiva viene valutata non solo sull’uso del cellulare, ma su tutte le infrazioni gravi che mettono in pericolo la sicurezza stradale.

Particolarmente severi i controlli nei pressi di scuole, incroci e autostrade, dove gli agenti operano anche con veicoli civetta o telecamere mobili. L’obiettivo non è fare cassa, ma salvare vite: secondo i dati forniti dalla Polizia Stradale, la distrazione da smartphone è tra le prime cause di incidenti gravi, spesso con esiti mortali. Evitare di usare il telefono durante la guida non è solo un obbligo di legge, ma un gesto di rispetto verso se stessi e gli altri utenti della strada.

In conclusione, la regola è una sola e vale per tutti: prima di partire, metti il telefono fuori portata. Ogni messaggio può aspettare, ma la sicurezza non può essere rimandata. Perché i punti della patente si possono recuperare, ma la vita no.