Blocchi auto Euro 5 rinviati | nuove date e città coinvolte; chi resta fermo comunque

Blocchi euro 5 (Depositphotos) - Stylology
Il blocco dei diesel Euro 5 slitta in molte Regioni italiane, ma non per tutti. Ecco il nuovo calendario e i Comuni dove il divieto resta già attivo.
La stretta sui veicoli diesel Euro 5, inizialmente prevista per l’autunno 2024, è stata rinviata in diverse aree del Paese. Le Regioni del bacino padano — Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna — hanno concordato un nuovo calendario con il Ministero dell’Ambiente, posticipando l’entrata in vigore dei divieti strutturali al 1° ottobre 2026.
La decisione è stata presa per dare più tempo a cittadini e imprese per adeguarsi, anche in attesa di nuovi incentivi alla rottamazione. Tuttavia, non significa che i blocchi spariscono del tutto: in alcuni Comuni restano in vigore limitazioni parziali, emergenziali o stagionali.
Nuove date e città coinvolte dal rinvio
Il rinvio riguarda il divieto strutturale alla circolazione dei diesel Euro 5 nelle ZTL ambientali e nelle aree urbane dei capoluoghi maggiori. Torino, Milano, Bologna, Verona e Venezia hanno annunciato lo slittamento del blocco definitivo, mantenendo attivi solo i divieti temporanei in caso di superamento dei limiti di smog (PM10 o NO2).
La nuova data di riferimento per i blocchi permanenti è fissata al 1° ottobre 2026, ma ogni Comune può decidere deroghe o anticipazioni. Per esempio, alcune aree della Città Metropolitana di Milano potrebbero applicare limiti parziali già nei mesi invernali, attraverso ordinanze locali.

Chi resta fermo comunque e in quali zone
Nonostante il rinvio generale, restano in vigore le misure emergenziali che si attivano durante gli episodi di inquinamento critico. In queste giornate, i diesel Euro 5 (così come i precedenti Euro 4, 3 e 2) non possono circolare anche se normalmente autorizzati.
Inoltre, alcuni Comuni mantengono i blocchi attivi tutto l’anno nelle zone a traffico limitato ambientale (es. Area B di Milano), indipendentemente dal calendario regionale. Anche i veicoli commerciali diesel possono essere soggetti a limitazioni differenziate, in base alla categoria e all’uso dichiarato.
Chi non vuole restare a piedi può verificare la propria situazione sul sito del Comune o della Regione di residenza, usare gli strumenti di verifica targa messi a disposizione dalle amministrazioni locali e valutare l’accesso agli incentivi regionali per la sostituzione dell’auto.
Il blocco c’è, ma cambia forma: non più solo data certa, ma gestione dinamica e flessibile, basata sulla qualità dell’aria. E per chi non è aggiornato, la multa è sempre dietro l’angolo.