Pizza surgelata, questa è da BRIVIDI | Quando la vedi in frigo, scappa subito: la rifiutano persino i golosoni seriali

Pizza surgelata - Fonte Pexels - Stylology.it
Sembra una normale pizza da supermercato, ma nasconde un dettaglio molto pericoloso. Ecco tutti i dettagli
La pizza è senza dubbio uno dei simboli più amati della cucina italiana, amata e apprezzata non solo nel nostro Paese ma in tutto il mondo.
Non è un caso che venga celebrata in tutte le sue varianti, dalla classica margherita napoletana fino alle interpretazioni più moderne.
Negli ultimi anni però, nelle abitudini alimentari di molti, si è inserita la pizza surgelata. Pratica, veloce e spesso gustosa, rappresenta una soluzione comoda quando non si ha il tempo o la voglia di cucinare.
Tuttavia, non tutte le pizze surgelate sono uguali, e alcune secondo esperti del settore sono talmente pessime da risultare immangiabili.
Quando la pizza surgelata può diventare un incubo per il palato
Dopo una giornata stressante, mettere in forno una pizza surgelata può sembrare il modo perfetto per concedersi una coccola senza sforzi. Ma non tutti sanno che alcuni prodotti, per quanto attraenti siano sulla confezione, possono rivelarsi un vero disastro al primo morso. Secondo esperti del gusto e nutrizionisti, la differenza tra una buona pizza surgelata e una terribile risiede negli ingredienti utilizzati e nei metodi di produzione, non necessariamente nel nome del marchio.
A rendere una pizza surgelata davvero cattiva contribuiscono diversi fattori. Il primo campanello d’allarme è la presenza di additivi e conservanti chimici in eccesso, che spesso vengono utilizzati per mascherare ingredienti di scarsa qualità. Un altro aspetto critico è l’impiego di grassi vegetali idrogenati, spesso spacciati per olio extravergine d’oliva, ma ben lontani dal garantire lo stesso valore nutrizionale e gusto. Anche i formaggi possono trarre in inganno. A volte ci si trova davanti a prodotti che simulano la mozzarella, ma che in realtà non lo sono affatto. A completare il quadro negativo ci sono farine ultra-raffinate e impasti privi di una corretta lievitazione naturale, che rendono la base della pizza pesante, poco digeribile e priva di sapore.

Come riconoscere una pizza surgelata di qualità
Per fortuna, esistono anche prodotti validi, ma serve attenzione. Leggere sempre l’etichetta è fondamentale. Una pizza surgelata di buona qualità si riconosce perché utilizza olio extravergine d’oliva autentico, non miscele industriali di bassa lega. Il processo di preparazione deve prevedere una lievitazione lunga, idealmente di almeno 24 ore, perché solo così l’impasto potrà sviluppare sapore e risultare leggero. Anche la lista degli ingredienti deve essere chiara e trasparente, senza diciture vaghe o termini tecnici incomprensibili. La mozzarella deve essere vera, non un sostituto economico, e la presenza di conservanti dovrebbe essere limitata al minimo indispensabile.
Se, una volta sfornata, la pizza tdà l’impressione di essere vicina a quella fatta in casa per gusto, consistenza e profumo allora vuol dire che è la scelta giusta. Al contrario, se al primo morso si avverte un gusto chimico, una consistenza gommosa o un impasto insapore, forse è meglio abbandonare quella marca per sempre. Insomma, non farti ingannare da pubblicità accattivanti, slogan seducenti o confezioni colorate. La qualità di una pizza surgelata non si giudica dall’esterno, ma da ciò che è scritto sull’etichetta.