È la CITTÀ più ANTIPATICA d’Italia e tutti la evitano come la peste | Ci vai e scopri che non sorride più nessuno

Galleria Vittorio Emanuele

Galleria Vittorio Emanuele - pexels - stylology

Altro che Napoli, ormai una città diventata moda e meta di turisti. Ecco la città che sta sempre più antipatica a tutti.

Quando si parla di grandi centri urbani in Italia, il dibattito si accende subito su quali siano le città che creano più disagi a residenti e visitatori. La lista delle metropoli percepite come meno accoglienti è lunga.

Si va da Napoli, spesso criticata per il caos ma che ora è letteralmente esplosa in senso positivo ed è diventata un po’ moda un po’ meta di turisti, a Roma, nota per la proverbiale inefficienza e il degrado diffuso.

Tuttavia, al di là di percezioni stereotipate, una città in particolare sembra aver conquistato il non invidiabile primato di essere la meno amata e la più “antipatica” della Penisola. I problemi di queste grandi aree urbane non si limitano solo alla scarsa offerta culturale o al costo della vita esorbitante, ma toccano le corde della quotidianità.

La convivenza civile e il rispetto reciproco sembrano spesso un miraggio tra il frastuono di clacson, i ritardi dei mezzi e la frenesia generale. È un’atmosfera che erode la pazienza e, a quanto pare, anche la cordialità dei suoi abitanti, che appaiono sempre più tesi e frettolosi.

Un’indifferenza quasi palpabile

La sensazione è che l’impegno per l’efficienza e la produttività abbia finito per sacrificare il lato umano, lasciando spazio a un’indifferenza quasi palpabile. Le persone corrono, parlano al telefono e si scontrano senza un minimo cenno di scuse, in un vortice di individualismo che non risparmia nessuno.

In questo contesto, l’aria che si respira è quella di una competizione costante, dove il sorriso è visto come una debolezza o, peggio, come una perdita di tempo. Una delle ragioni principali di questo clima è strettamente legata al modo in cui la città gestisce la sua mobilità interna. Che si sia al volante, in sella a una bici, su un monopattino o semplicemente a piedi, la situazione stradale è spesso al limite della sopportazione.

Traffico
Traffico – pexels – stylology

L’anarchia regna sovrana

Parcheggi selvaggi, precedenze non rispettate e un generale disprezzo per le regole del Codice della Strada creano una tensione costante. La sorpresa è che si sta parlando di una città come Milano, sempre più nell’occhio del ciclone. E non solo per la crescita della criminalità o degli affitti impossibili.

Con Milano torna prepotentemente il concetto di «gentle mobility», una chimera che vorrebbe unire pedoni e guidatori in un patto di rispetto reciproco. Sfrecciare sui marciapiedi, non fermarsi alle strisce o ignorare i semafori rossi è ormai la norma, trasformando ogni spostamento in una potenziale fonte di stress o, peggio, in un incidente. Ed è proprio a causa di questa insostenibile situazione legata alla mobilità che Milano risulta essere la città più antipatica d’Italia. Secondo il giudizio del settimanale Io Donna, il capoluogo lombardo non brilla in termini di “galateo all’aria aperta”, posizionandosi tra le peggiori per l’inciviltà dei suoi cittadini in strada. Un primato amaro per la capitale della finanza.