Stipendi, arriva il BLOCCO per tutti | Scordatevi le spese pazze, si trattengono fino all’ultimo centesimo se non resettate tutto

Stipendi, arriva il BLOCCO per tutti

Donna con portafogli vuoto - Canva - Stylology.it

Questa volta non c’è scampo e per evitare i blocchi degli stipendi e brutte sorprese sarebbe meglio fare un piccolo “sacrificio”.

Qual è il terrore di ogni lavoratore che ogni mattina si alza per svolgere la sua mansione e, allo stesso tempo, deve fare i conti con le spese e le uscite impreviste?

Non c’è una risposta univoca a questa domanda – anche se un po’ provocatoria – ma ci sentiamo sicuri quando diciamo che il mancato arrivo dello stipendio potrebbe essere un incubo un po’ per tutti.

Lo stesso discorso può essere fatto per chi dovesse accorgersi che l’assegno pensionistico tarda ad arrivare.

Gli incubi però possono diventare realtà, soprattutto in un momento storico in cui tutto sembra essere più difficile.

Basta scherzare con il fuoco

Solo un anno. Ecco quanto manca al blocco automatico che scatterà dal 1° gennaio del 2026 su stipendi e pensioni pubbliche sopra i 2.500 euro. Niente panico però, questa nn colpirà chiunque e non si tratta di una “vendetta” da parte del governo, anzi. Solo coloro che possono “vantare” un debito con il fisco superiore a 5.000 euro dovranno subire questo tragico stop.

La decisione è stata presa con la firma sull’ultima Legge di Bilancio del governo Meloni, con lo scopo di dare un duro colpo all’evasione fiscale. Si tratta infatti di un vero e proprio cancro sociale, se consideriamo il fatto che il pagamento delle tasse contribuisce a mantenere stabile la società e garantire servizi fondamentali che migliorano la vita di tutti noi.

Basta scherzare con il fuoco
Carta di credito – Wikicommons – Stylology.it

Chi ci perde di più nel blocco stipendi

Un blocco vero e proprio che avverrà però solo dopo alcuni passaggi determinanti. In un primo tempo ci sarà la verifica preventiva da parte della Pubblica Amministrazione sul dipendente o sul pensionato, controllando l’eventuale presenza di cartelle esattoriali o altro che abbiano un importo superiore a 5.000 euro. Il secondo passaggio è quello più delicato e doloroso: la sospensione della quota. Ricordate la verifica di cui abbiamo appena parlato? Se questa ha dato esito positivo, allora partirà la trattenuta di una parte della retribuzione o della pensione.

La buona notizia è che questa misura decisamente forte non investirà tutti i lavoratori pubblici, ma solo chi ha un reddito da lavoro dipendente o da pensione più alto di 2.500 euro al mese. Tutti gli altri sono invece esclusi.