Meno male che lo amavano tutti | È lui il SINDACO più ODIATO d’Italia, non può parlare che succede il finimondo

Sindaco - Fonte Pexels - Stylology.it
Da promessa di cambiamento a simbolo del malcontento: il crollo di consensi che sta facendo discutere tutta Italia
In Italia, il sindaco è spesso visto come il volto più vicino del potere pubblico, il punto di riferimento quotidiano per i cittadini.
È la figura che firma ordinanze, inaugura cantieri, ma anche quella a cui si rivolgono proteste e lamentele quando qualcosa non va.
In molte città, il sindaco è quasi una presenza familiare, tanto da essere chiamato per nome, salutato per strada o riconosciuto per piccoli gesti di attenzione alla comunità.
Tuttavia, il rapporto tra i primi cittadini e i loro amministrati non è sempre idilliaco. Se da un lato ci sono sindaci capaci di conquistare fiducia e consensi duraturi, dall’altro esistono situazioni in cui la disillusione prende il sopravvento, e figure una volta stimate finiscono travolte dal malcontento popolare.
Le città che promettono, ma deludono
Negli ultimi anni, alcuni sindaci che sembravano “inossidabili”, forti di una comunicazione efficace e di promesse ambiziose, si sono ritrovati al centro di polemiche, critiche e veri e propri crolli di consenso. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle cosiddette “città vetrina”: centri urbani su cui si concentrano investimenti, attenzione mediatica e aspettative elevate. Ma proprio qui, dove più si promette, il giudizio dei cittadini diventa più duro, se alla narrazione non corrisponde un miglioramento tangibile della qualità della vita.
Curiosamente, è proprio nelle città medie dove l’amministrazione è più vicina al cittadino e le decisioni si toccano con mano che i sindaci stanno riuscendo a mantenere o addirittura a rafforzare il consenso. Politiche visibili e concrete come la mobilità dolce, la rigenerazione urbana, la semplificazione burocratica fanno la differenza. E dove il cittadino vede i risultati, li premia. Tuttavia, molto spesso accade che da figura amata il sindaco può trasformarsi nel più odiato d’Italia, così come è accaduto di recente in una città.

Il sindaco più odiato d’Italia
Come riporta uspms.it, la classifica annuale Governance Poll, che misura il gradimento dei sindaci nelle principali città italiane, quest’anno a sorpresa, ha messo all’ultimo posto, Roberto Lagalla, primo cittadino di Palermo, esponente dell’UDC. Una caduta verticale, che ha lasciato interdetti anche molti analisti politici. Solo pochi mesi fa, Lagalla sembrava godere di una buona base di sostegno, grazie a una comunicazione rassicurante e all’immagine di amministratore esperto.
Ma nella percezione dei cittadini palermitani, le promesse fatte durante la campagna elettorale non hanno avuto un riscontro pratico. Il caso di Palermo e del sindaco Lagalla è solo il più clamoroso di un trend più ampio: i cittadini non premiano più le parole, ma solo i fatti. Il consenso oggi è fragile, mutevole, e si basa sulla capacità di affrontare i problemi concreti della vita quotidiana.