Definito come BONUS 30 GIOIE, l’Agenzia delle Entrate lo pubblicizza solo ora | Incassi migliaia di euro solo con un firma

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Un nuovo strumento fiscale poco conosciuto ma vantaggioso per molte famiglie italiane: il Bonus 30 gioie, ecco di cosa si tratta.

Negli ultimi anni, lo Stato italiano ha previsto una serie di bonus, detrazioni fiscali e agevolazioni economiche per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide quotidiane.

Queste misure sono diventate un supporto concreto per milioni di cittadini, soprattutto in un periodo caratterizzato da inflazione, aumento del costo della vita e instabilità economica.

Nonostante le tante informazioni che ogni giorno circolano però, molti benefici rimangono poco conosciuti  o difficili da comprendere a causa del linguaggio tecnico.

Non tutti infatti, sono a conoscenza che dietro a una semplice firma o a una voce ben compilata nella dichiarazione dei redditi, si nascondono opportunità reali per recuperare anche migliaia di euro ogni anno.

La svolta normativa: cosa cambia

Tra gli aiuti più rilevanti ci sono senza dubbio le detrazioni fiscali per i familiari a carico, un meccanismo che consente di abbattere l’imponibile IRPEF grazie alla presenza di figli, genitori o altri parenti conviventi. Ogni anno queste norme vengono aggiornate e ridefinite, spesso con modifiche importanti che impattano sul portafoglio di milioni di italiani. Proprio una di queste modifiche, introdotte nel 2025, è stata anche definita in modo informale come “Bonus 30 Gioie”, un modo ironico che fa riferimento al traguardo dei 30 anni dei figli a carico e ai dubbi che nascono in quella fascia d’età, sia per i genitori che per i datori di lavoro. Con il messaggio n. 698 del 26 febbraio 2025, l’INPS ha illustrato le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 sulle detrazioni fiscali per carichi di famiglia.

Ecco cosa è stato stabilito: Le detrazioni per figli a carico sono riconosciute solo fino al compimento dei 30 anni (cioè 29 anni e 364 giorni). Fa eccezione chi ha figli con disabilità, che continueranno a beneficiare delle detrazioni a prescindere dall’età. Per poter essere considerato a carico, il figlio non deve superare i 2.840,51 euro di reddito annuo. Per i figli fino a 24 anni, il limite è 4.000 euro.Nessuna detrazione è prevista tra i 18 e i 21 anni, fascia già coperta dall’Assegno Unico Universale. La detrazione base resta intorno ai 950 euro**, ma può cambiare in base a diversi fattori (disabilità, genitore unico, reddito).

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Bonus – Fonte Pixabay – Stylology.it

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate

Uno dei dubbi più diffusi riguarda proprio la soglia dei 30 anni di età e se una volta raggiunto questo limite, vi è la perdita totale dello status di familiare a carico.  L’ Agenzia delle Entrate ha chiarito che lo status di familiare fiscalmente a carico resta valido anche oltre i 30 anni, a patto che il limite di reddito non venga superato. In sostanza: Non si ha più diritto alla detrazione mensile per figli a carico dopo i 30 anni (quella da 950 euro). Ma si conservano tutte le altre detrazioni legate alle spese sostenute in loro favore, come: Spese sanitarie, Spese per l’istruzione (università, master, corsi di specializzazione), ecc.

E’ fondamentale indicare il figlio over 30 nel quadro dei familiari a carico nel modello 730 o nel modello Redditi PF. Questo passaggio è necessario per poter portare in detrazione tutte le spese ammesse, evitando di perdere importanti benefici fiscali.