Spiacente, dovrai lavorare anche DOPO la Pensione | Chi ha bucato questi contributi, non ha scuse: 70enni di nuovo all’opera

Spiacente, dovrai lavorare anche DOPO la Pensione

Pensionato - PxHere - Stylology.it

Arriva la notizia che i lavoratori “più grandi” temevano di dover sentire: chi ha fatto un buco è nei guai.

Si parla più spesso del tema delle Pensioni in Italia, ma nella quasi totalità delle conversazioni lo si fa con un’accezione negativa.

Chi è consapevole del fatto che ha molti anni di lavoro davanti a sé, nonostante un’età avanzata, si rende conto di quanto siano poche le possibilità di smettere in anticipo.

Non va bene nemmeno per chi ha iniziato ad assumere un incarico da pochi mesi o alcuni anni.

L’orizzonte è sempre più lontano, ma ci sono delle notizie (positive o negative, dipende dal punto di vista) che potrebbero cambiare non poco le cose.

Occhio alle dimenticanze

Con la circolare n.48 del 24 febbraio 2025, l’Inps ha comunicato che ci sono delle modifiche all’articolo 13 della legge 1228/1962. Non vogliamo parlare in termini burocratici e nemmeno fare un excursus di quelle che sono le direttive normative da parte dell’Istituto di previdenza sociale, ma evidenziare il fatto che ci possono essere dei cambiamenti notevoli per quanto riguarda le carriere previdenziali.

La buona notizia è che il lavoratore potrà farsi carico economicamente dei propri contributi non versati e prescritti, con l’obiettivo di ottenere una rendita vitalizia reversibile per i periodi presi in riferimento. Traduciamo in termini semplici: questo potrebbe voler significare la possibilità di andare in anticipo in pensione, oltre ad avere un importo più alto grazie al recupero dell’anzianità utile e alla base contributiva ai fini IVS.

Occhio alle dimenticanze
Soldi – PxHere – Stylology.it

Cosa cambia adesso per la Pensione

L’Inps ha chiarito il fatto che la rendita vitalizia è utile per poter rimediare nel caso in cui ci fosse un inadempimento sui contributi versati da parte del datore di lavoro nel momento in cui il credito è prescritto. Questo non solleva gli eventuali responsabili dalle conseguenze penali previste dalla legge in caso di evasione dell’obbligo, ma potrebbe comunque emergere la possibilità di consolidare l’anzianità mancata.

Ad ogni modo è importante evitare “buchi” che possano ridurre il montante contributivo o, nei casi peggiori, addirittura far venire meno le condizioni per poter ottenere maggiorazioni e salvaguardie. Nel caso in cui il datore di lavoro dovesse omettere i contributi, fino alla prescrizione del credito, il lavoratore può sollecitarlo per ottenere la rendita, farsene carico entro i termini specificati dalla Cassazione o, in alternativa, pagare di tasca propria i periodi mancanti.