Ombre su Armani, i nodi da sciogliere sull’azienda, sono ancora tanti | Un’eredità che pesa

Giorgio Armani - fonte_Ansa - LaSvolta.it

Giorgio Armani - fonte_Ansa - LaSvolta.it

Ancora ombre su Armani, numerose le nubi sul futuro del grande impero della moda, un’eredità veramente molto pesante. 

Quando si parla di Armani non ci si riferisce solo al simbolo del lusso italiano, ma a una delle realtà più solide nell’industria della moda internazionale. Dietro alle copertine patinate si nasconde molto di più, nodi complessi e una serie di interrogativi sul futuro di un’azienda che si deve reinventare senza il suo patron.

La scomparsa del suo fondatore ha lasciato un vuoto che oseremmo definire come incolmabile, ovviamente non dal punto di vista creativo, ma piuttosto gestionale. Per decenni lo stilista è stato l’unico leader, non solo il presidente, ma colui che aveva l’ultima parola su tutte le decisioni.

Ma la governance ora deve cambiare e si teme che chi arriverà al suo posto non sarà alla sua altezza.

Insomma, il grande marchio della moda è alla ricerca di una nuova identità e si teme che questo sia un peso troppo pesante veramente per chiunque.

Un equilibrio delicato tra manager e famiglia

Il cuore pulsante della maison è sicuramente in un ristretto gruppo di figure chiave, innanzitutto Pantaleo “Leo” Dell’Orco, che è da sempre il braccio destro del patron Armani, il responsabile dello stile inconfondibile, che coopererà con Daniele Ballestrazzi, chief operating officer e punto di riferimento per le scelte operative. A completare la squadra ci saranno: Giuseppe Marsocci, vicedirettore generale con oltre vent’anni di esperienza in azienda, e Michele Tacchella, che guida progetti innovativi come EA7 e il travel retail.

Al fianco di tutti loro, ci saranno i nipoti di Giorgio ovvero Silvana e Roberta che continueranno a essere capo dell’Ufficio Stile Donna e delle relazioni istituzionali, insieme al cugino Andrea Camerana e alla sorella Rosanna. Un equilibrio che sembra essere consolidato, ma che senza la figura di spicco di Giorgio, potrebbe subire degli scossoni. A vigilare su tutto la Fondazione Armani, presidio istituzionale del gruppo, affiancata da figure esterne come Federico Marchetti, fondatore di Yoox, e il banker Irving Bellotti, esperto in fusioni e acquisizioni.

Lo stile Armani - fonte_Ansa - Stylology.it
Lo stile Armani – fonte_Ansa – Stylology.it

Il futuro è tutto da scrivere

A preoccupare è il bisogno di dividere ciò che era la parte detenuta da Giorgio Armani, ovvero il 99,9% per la quale si temono speculazioni. A proteggere il patrimonio di Armani ci pensa però una sorta di costituzione interna, che riguarda: sviluppo internazionale del brand, stile sobrio e raffinato, limitato ricorso al debito e reinvestimento costante degli utili. Si vuole mantenere una visione comunque coerente con quella del fondatore.

Nel 2024 il gruppo ha avuto ricavi per 2,3 miliardi di euro, ma i numeri imponenti non sono sufficienti dare stabilità a una realtà che senza il suo patron rischia di finire in bilico. Il lascito del patron della moda è piuttosto pesante e le domande a riguardo sono veramente molte.