Bambino escluso dalle scuole: questo nome è vietato in Italia | Lo deve mandare a scuola all’estero

Alcuni nomi in Italia sono proibiti - Wikicommons - Stylology.it
Non tutti sanno che in Italia la legge vieta di mettere determinati nomi ai nascituri. Esistono infatti intere categorie di nomi proibiti
Quando si tratta di scegliere il nome per un figlio i futuri genitori dispongono una libertà quasi illimitata, ma non totale. La legge italiana infatti ha stabilito una serie di regole per tutelare il minore.
Si tratta di alcuni limiti considerati necessari ad impedire che vengano assegnati nomi che possano in qualche modo danneggiare il nascituro renderlo oggetto di scherno. Esistono delle categorie di nomi vietate in Italia.
I motivi sono tanto vari quanto sorprendenti ma l’obiettivo principale della normativa è la tutela del bambino. Un nome che può causare problemi al futuro adulto, sia a livello psicologico che sociale, non è permesso.
Per questo motivo l’ufficiale di stato civile ha il potere di rifiutare un nome e di proporne uno alternativo. La scelta spetta ai genitori, ma se questi non si mettono d’accordo il nome viene scelto dal prefetto.
Le categorie di nomi proibiti
Le categorie di nomi proibiti sono diverse e coprono una serie di casi specifici. Tra i più noti ci sono nomi ridicoli o vergognosi: in sostanza non si possono dare nomi che possano mettere in ridicolo il bambino. Rientrano in questa categoria nomi come “Satana” o “Lucifero”. Non sono permessi i nomi di personaggi di fantasia come “Harry Potter” o “Pikachu”, a meno che non siano già nomi propri di persona.
Non si possono dare nomi stranieri a bambini di cittadinanza italiana che dovranno essere espressi con l’alfabeto italiano, con la estensione alle lettere J, K, X, Y, W. Non sono poi consentiti nomi di città o luoghi, a meno che non siano già usati come nomi propri, come ad esempio “Verona” o “Venezia“.

Guai a chiamare un bambino come certi dittatori
I nomi di personaggi storici come “Hitler” o “Mussolini” sono vietati per motivi di ordine pubblico e per evitare associazioni con figure controverse. Inoltre non si possono dare nomi femminili ai maschi o nomi maschili alle femmine, a meno che non siano nomi neutri, come “Andrea”.
In linea di massima poi non è permesso dare al figlio lo stesso nome del padre, della madre, del nonno o della nonna se ancora in vita. È infine importante notare che la legge italiana non è un elenco di nomi proibiti, ma una serie di principi generali. Spetta all’ufficiale di stato civile decidere caso per caso se un nome può essere accettato o meno.