BANCHE: Banco BPM saluta Unicredit e pensa all’unione con Crédit Agricole

Crédite Agricole - fonte_Ansa - Stylology.it
Un momento cruciale per le banche, si pensa a fusioni e unioni che possano andare a giovare alla potenza di tutte.
Il panorama bancario italiano sta cambiando molto rapidamente e sembra essere entrato in una fase particolarmente strategica. Si rischia che alcuni dei colossi del panorama italiano finisca letteralmente schiacciato da questa situazione e si sta cercando l’intreccio che assicuri il miglior risultato possibile.
Numerose le indiscrezioni che nel corso dei mesi si sono susseguire, operazioni ostili con proposte che sono state respinte e la possibilità che il settore bancario italiano possa cambiare in maniera radicale.
Quello che si vuole fare è riuscire a creare un gruppo che sia veramente solido, con radici italiane, ma in grado di competere anche a livello europeo. Sul tavolo al momento non ci sono acquisizioni a sorpresa o scalate aggressive, ma occorre portare a termine le unioni.
Ecco allora cosa sta succedendo proprio in queste settimane.
Un contesto favorevole per nuove mosse strategiche
Negli ultimi mesi, Banco BPM ha registrato dei risultati finanziari estremamente positivi ed è proprio questo a renderlo un partner appetibile per eventuali operazioni di fusione o alleanza. In quello che è stato il secondo trimestre del 2025, la chiusura è stata positiva, con un utile netto di 704 milioni di euro, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2024 e superiore alle previsioni degli analisti. Un risultato veramente importante, che avrebbe permesso un incremento delle commissioni del 9,6%, compensando la flessione del margine di interesse.
Uno scenario che si inserisce in un momento in cui l’intero settore bancario vive un vero e proprio rimescolamento delle carte. L’offerta di UniCredit su Banco BPM, è stata ritirata lo scorso 22 luglio a causa delle condizioni poste dal governo Meloni e ha liberato spazi di manovra, oltre ad aver aperto nuove possibilità di dialogo. La stessa politica spera che si raggiungano dei nuovi equilibri nazionali, senza intromissioni straniere.

La possibile fusione tra Banco BPM e Crédit Agricole
Una recente trattativa avrebbe colto di sorpresa tutti. L’amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, a una fusione “tra pari” con Crédit Agricole Italia. Non un’acquisizione, ma un’unione ben equilibrata che dovrebbe portare vantaggi veramente a tutti.
Crédit Agricole negli ultimi anni ha portato la sua partecipazione in Banco BPM al 20,1% attraverso strumenti derivati, chiarendo però di non voler assumere il controllo diretto. L’Italia è già diventata il primo mercato estero per utili del gruppo francese, con il 15% del totale registrato nel 2024. Una fusione andrebbe a valorizzare Anima Holdin, che si unirebbe in sinergia con Amundi, la prima società di gestione di Banco BPM e la seconda di Crédit Agricole. La strada sembra quindi essere spianata, anche se non mancano dubbi a riguardo.