Bonifici, se superi questa cifra parte subito l’accertamento: prima ti rovinano e poi se si sono sbagliati chiedono scusa

Pagamento bonifici novità - stylology.it.it

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Presta moltissima attenzione a come effettui il bonifico: se superi una determinata cifra, scatta subito il controllo e potresti ritrovarti nei guai.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un utilizzo sempre più diffuso dei bonifici come mezzo sicuro per pagamenti e trasferimenti di denaro. Allo stesso tempo, però, sono state introdotte misure più stringenti che ne regolano l’impiego.

Basti pensare che oggi la maggior parte delle persone controlla e gestisce il proprio conto corrente direttamente tramite l’app della banca, accedendo con facilità a vari strumenti di pagamento, tra cui i bonifici istantanei.

Proprio per questo motivo, anche la giurisprudenza italiana ha deciso di intervenire in maniera più incisiva, rafforzando i controlli sui movimenti bancari, inclusi i bonifici.

Un esempio lampante riguarda proprio una soglia ben precisa: superarla potrebbe costarti caro.

Attenzione ai bonifici: non superare questa cifra

Come anticipato, con l’aumento dell’uso delle app bancarie e dei servizi online per la gestione dei conti, l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli su bonifici e pagamenti, nel tentativo di contrastare evasione e operazioni sospette.

I controlli si estendono non solo ai conti italiani, ma anche a quelli esteri e alle carte prepagate con IBAN. Il Fisco monitora prelievi, versamenti, estratti conto, titoli azionari e perfino le cassette di sicurezza. Per questo motivo è fondamentale prestare attenzione, perché anche un semplice bonifico può diventare oggetto di accertamento.

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Se superi questa cifra, l’Agenzia delle Entrate può bloccare tutto

Secondo quanto riportato dal sito Brocardi.it, la Legge di Bilancio n. 107 del 2022 ha introdotto nuove regole sui pagamenti tracciabili tramite conti correnti e bonifici. In particolare, è consigliato non superare la soglia dei 5.000 euro: in caso contrario, le banche sono obbligate a segnalare l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

Tali controlli servono a individuare eventuali attività sospette, evasione fiscale o movimentazioni non giustificate, sfruttando le banche dati telematiche e le anagrafiche dei conti correnti. Il monitoraggio riguarda sia i privati che i titolari di partita IVA, professionisti e artigiani: tutti sono soggetti a verifica in relazione ai flussi di denaro in entrata e in uscita. Infine, va ricordato che il Testo Unico delle Imposte sui Redditi prevede una presunzione di reddito per ogni accredito ricevuto sul proprio conto corrente. E non è tutto: se l’Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare movimenti sospetti, potrà trasmettere la documentazione alle autorità competenti, che avvieranno accertamenti e richiederanno eventuali giustificazioni sui pagamenti tracciati e sui flussi di denaro contestati.