Elettrodomestico killer, questo qui ti consuma anche da spento: stacca la spina e recupera tutti i soldi persi | Quando te lo vendono non te lo dicono

Bollette alle stelle, il segreto per abbassarle - Stylology.it (Foto X)
Inverno o estate, le bollette della luce fanno sempre paura: i rincari ci stendono, ma è anche colpa nostra.
Il burnout non è una sindrome, bensì una vera e propria malattia. L’esaurimento nervoso da lavoro colpisce ogni anno milioni di dipendenti in tutto il mondo e i numeri sono in costante aumento.
Secondo una recente indagine il 31,8% dei lavoratori dipendenti ha provato sensazioni di esaurimento o di estraneità nei confronti del proprio lavoro nel 2024 e il 47,7% di essi sono giovani.
Ecco allora che “staccare la spina” diventa non più un diritto, quello alle vacanze concesso a tutti i lavoratori, bensì una necessità, pena il peggioramento della salute e in generale dello stile di vita.
Ma cosa vuol dire nel dettaglio “staccare la spina”? Si tratta di una metafora, ma il suo significato è chiaro: non portarsi il lavoro a casa e rilassarsi completamente per alcuni giorni dimenticando ogni forma di stress legata all’attività quotidiana. Insomma, non mettersi in modalità “standby”, ma isolarsi del tutto da ciò che è alla base del nostro disagio.
Standby non vuol dire ‘spento’: l’equivoco che fa impennare le nostre bollette
Si tratta di espressioni anglofone che la vita quotidiana, anche quella italiana, ha mutato da un’altra sfera, quella energetica. Come “burnout” significa infatti letteralmente “bruciato”, per standby nel gergo energetico si intende la condizione di attesa in cui vengono messi gli elettrodomestici quando non vengono utilizzati.
Il termine “attesa” sottintende di per sé una ripresa imminente dell’utilizzo, pertanto standby non vuol dire ‘spento’. Proprio come accade per la “malattia del lavoro”. La differenza è che in questo caso a venire prosciugate dall’”attesa” sono le energie nervose e fisiche del soggetto, nel mondo energetico invece in ballo ci sono soldi sonanti.

Ci mangiano il portafoglio anche se non li utilizziamo: gli elettrodomestici più costosi
Affermare che gli elettrodomestici ‘in attesa’ consumano, pur ovviamente meno rispetto a quando sono in modalità on, significa scoprire l’acqua calda. Ma quanto? Di questi tempi quando si parla di luce e energia il risparmio non è mai abbastanza, d’inverno quando c’è meno sole e d’estate quando il climatizzatore fa volare i consumi. Lavorare di fino attraverso al fine di avere una bolletta meno salata si può.
Proprio i condizionatori d’aria sono i dispositivi che consumano di più in standby, da 2 a 80 watt/ora, davanti al forno a microonde (27 watt/ora), computer e macchina del caffè. La stima è che in Europa lo standby causi un dispendio energetico di 305 kWh l’anno per ogni abitazione, pari all’11% del fabbisogno di elettricità e all’1% delle emissioni di gas ad effetto serra a livello mondiale. Il futuro permetterà di acquistare prodotti meno energivori anche da spenti, ma intanto ci si può affidare ad alcuni accorgimenti, come staccare la spina elettrica dei dispositivi dalla presa di corrente quando non si utilizzano invece di spegnerli solo attraverso il telecomando o utilizzare prese multiple con interruttore per accendere e spegnere gli apparecchi. Piccole “fatiche” quotidiane, di cui ricordarsi magari alla fine di una lunga giornata, ma che possono garantire un risparmio fino al 10% dei consumi elettrici, con i benefici del caso sulla bolletta.