Un grado in meno e respiri meglio | La temperatura giusta per i termosifoni a casa: il trucco d’autunno che scalda il portafoglio
Termosifone (Freepik) - Stylology
Basta abbassare di un solo grado il termostato per ridurre i consumi fino al 15%. Secondo ENEA, questa semplice abitudine migliora il comfort, taglia la bolletta e aiuta anche la qualità dell’aria in casa.
Con l’arrivo dei primi freddi, il riscaldamento torna protagonista, ma non serve tenere la casa tropicale per stare bene. Gli esperti di ENEA, l’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, ricordano che ogni grado in meno impostato sul termostato comporta un risparmio immediato e un beneficio per l’ambiente. La temperatura consigliata per le abitazioni è di 19-20°C: restare su questi valori permette di mantenere un comfort ottimale senza sprechi. Superare i 21°C, invece, fa aumentare in modo esponenziale i consumi di gas o elettricità e secca l’aria interna.
Il principio è semplice: il riscaldamento lavora per colmare la differenza tra la temperatura interna e quella esterna. Più il divario cresce, più energia serve per mantenere costante il calore. Un piccolo gesto come abbassare di un grado riduce le ore di funzionamento della caldaia e limita la dispersione termica, soprattutto in abitazioni con infissi non perfettamente isolati. Un vantaggio economico che, su base stagionale, può tradursi in oltre 150 euro di risparmio per una famiglia media.
Come impostare il termostato e migliorare il comfort
ENEA suggerisce di impostare il termostato su valori moderati e di differenziare le temperature tra giorno e notte. Durante le ore di riposo, si può scendere fino a 17°C, mentre al risveglio e nel pomeriggio bastano 19°C per un ambiente confortevole. L’uso di cronotermostati o sistemi smart consente di programmare accensione e spegnimento in base alle abitudini familiari, evitando di riscaldare stanze vuote o in orari inutili. Anche la pulizia periodica dei termosifoni e la sfiatatura dell’aria migliorano la resa complessiva dell’impianto.
Un altro consiglio pratico riguarda la distribuzione del calore: non coprire i radiatori con tende o mobili, mantenere liberi i flussi d’aria e chiudere le porte delle stanze meno utilizzate. Questi accorgimenti aumentano l’efficienza senza costi aggiuntivi. Gli esperti ricordano anche che l’aria troppo secca, tipica delle case surriscaldate, favorisce irritazioni delle vie respiratorie e riduce la sensazione di benessere. Una temperatura più equilibrata e un ricambio d’aria quotidiano migliorano la qualità dell’ambiente e aiutano a respirare meglio.

Il trucco d’autunno che scalda il portafoglio
La regola d’oro è non superare i limiti di legge: per il 2025 restano in vigore le soglie fissate dal decreto riscaldamento, con orari e temperature massime per zona climatica. Restare entro i 19°C di media è non solo un obbligo normativo, ma un vantaggio economico. ENEA ricorda che mantenere un grado in meno significa ridurre di circa il 6% il consumo di gas per ogni 100 metri quadrati di abitazione. Sommando gli altri accorgimenti – isolamento delle finestre, tende termiche, spegnimento durante le ore di assenza – si può raggiungere una riduzione complessiva dei consumi fino al 15%.
Il trucco d’autunno sta tutto nella costanza: monitorare i consumi, regolare il termostato in base alle giornate e non lasciarsi ingannare dalla percezione del freddo. Spesso un maglione in più e una buona coibentazione valgono più di un grado in eccesso. L’efficienza energetica non è una rinuncia, ma una forma di benessere sostenibile che alleggerisce la bolletta e riduce le emissioni. Così, ogni click sul termostato diventa una scelta consapevole che scalda la casa, ma anche il portafoglio e l’aria che respiriamo.