Autovelox, cambia tutto | nuove distanze e limiti per le postazioni: se sono messi così sono illegali (e la multa è nulla)
Autovelox (Lapress) - Stylology
Con il nuovo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale cambiano le regole per gli autovelox: nuove distanze minime, limiti più precisi e controlli più trasparenti. Ma c’è un dettaglio in metri che quasi nessuno conosce.
Il Decreto del 11 aprile 2024, firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, riscrive le regole sull’uso e la collocazione degli autovelox in Italia. Dopo anni di interpretazioni diverse tra Comuni e Prefetture, arrivano parametri chiari per l’installazione e la segnalazione delle postazioni di controllo. L’obiettivo è uniformare le regole su tutto il territorio e ridurre gli abusi, garantendo al tempo stesso sicurezza stradale e trasparenza verso gli automobilisti. Non tutti, però, sanno che ora la distanza minima fra i cartelli e l’apparecchio è fissata con precisione.
La novità più importante riguarda proprio le distanze di preavviso: ogni dispositivo deve essere segnalato con anticipo e posizionato nel rispetto di limiti precisi, diversi per tipo di strada. Il decreto stabilisce infatti che tra il cartello di avviso e l’autovelox ci debbano essere almeno 500 metri sulle autostrade e 250 metri sulle strade extraurbane principali. Sulle strade urbane, la distanza può scendere fino a 80 metri, ma mai essere inferiore. Un numero apparentemente banale che, se ignorato, può invalidare le multe. Quel “80 metri” è il dettaglio che pochi leggono, ma che può fare la differenza.
Le nuove regole e dove cambiano le postazioni
Il decreto stabilisce che tutti gli autovelox fissi e mobili dovranno rispettare criteri precisi di omologazione e posizionamento. Le postazioni potranno essere installate solo nei tratti di strada considerati a rischio, identificati con dati ufficiali sugli incidenti. Inoltre, non potranno essere collocate subito dopo un cambio improvviso di limite di velocità: deve esserci un tratto di transizione di almeno 1.000 metri per permettere agli automobilisti di adeguarsi. Questo punto mira a eliminare una delle pratiche più contestate, ovvero l’uso degli autovelox come “trappole” per fare cassa.
Ogni Comune dovrà adeguare la segnaletica alle nuove regole e ottenere il nulla osta della Prefettura prima di installare o mantenere in funzione le postazioni. Le apparecchiature dovranno essere chiaramente visibili e segnalate da cartelli ben leggibili, anche di notte. Secondo l’Allegato A del decreto, la distanza tra due postazioni successive non potrà essere inferiore a tre chilometri sulle strade extraurbane, per evitare la concentrazione eccessiva dei controlli. In caso contrario, le multe elevate potrebbero essere annullate per violazione delle nuove disposizioni.

Come cambia per gli automobilisti e il rischio delle multe nulle
Per chi guida, la differenza principale sarà la maggiore prevedibilità dei controlli. Gli autovelox dovranno essere segnalati con anticipo adeguato e collocati solo dove realmente necessari. Tuttavia, resta l’obbligo di rispettare i limiti di velocità: le sanzioni non cambiano, ma la loro applicazione dovrà avvenire nel pieno rispetto delle nuove regole. Le multe elevate da apparecchi non conformi — ad esempio installati troppo vicino al cartello o in punti non autorizzati — potranno essere contestate e annullate.
Gli esperti di sicurezza stradale vedono positivamente la riforma: da un lato tutela gli automobilisti da abusi, dall’altro rafforza la credibilità dei controlli. Nei prossimi mesi, i Comuni dovranno adeguare le postazioni esistenti, con la possibilità di sospendere temporaneamente gli autovelox non in regola. Per i cittadini, la regola chiave è semplice ma spesso trascurata: controllare la distanza reale tra cartello e dispositivo. Perché dietro quei pochi metri di differenza può nascondersi la linea che separa una multa valida da una sanzione da annullare.