Ti gelerà il sangue | Vietato riscaldarsi in macchina, da novembre scattano le MAXI MULTE: quasi 500 € ai trasgressori

Riscaldamento auto - Fonte Pexels - Stylology.it
Scaldare l’auto può costare caro, ecco cosa stabilisce una norma del Codice della Strada e tutti i dettagli
Con l’autunno ormai inoltrato, il nostro Paese si prepara ad accogliere l’inverno. La stagione fredda è alle porte e, con essa, anche l’esigenza di riscaldare gli ambienti in cui viviamo o ci spostiamo quotidianamente.
A breve, nelle nostre case, torneranno in funzione i termosifoni, accesi secondo i calendari stabiliti dal governo e dai comuni.
Allo stesso tempo, anche le nostre automobili si trasformeranno in piccole “zone calde”, grazie all’utilizzo dell’aria calda, spesso azionata già dai primi minuti del tragitto.
Ed è proprio in questi contesti che molti automobilisti rischiano di infrangere una norma che, sebbene esista da anni, rischia di costare cara a molti.
Il riscaldamento in auto può costarti caro: fino a 444 euro di multa
Riscaldare la propria auto nei mesi invernali, spesso è una vera esigenza specie quando le temperature scendono sotto lo zero. Anche se il grande freddo non è ancora arrivato ovunque, alcune regioni del Nord Italia hanno già cominciato a sperimentare mattinate e serate con temperature pungenti. Eppure, nonostante sia una pratica comune e apparentemente innocua, l’uso dell’aria calda in auto durante la sosta può trasformarsi in una violazione sanzionabile. Sempre più città stanno infatti adottando restrizioni precise sull’utilizzo del climatizzatore, in particolare quando l’auto è ferma ma il motore continua a girare solo per riscaldare l’interno del veicolo.
La motivazione è chiara: il motore acceso a vettura ferma produce emissioni inutili, contribuendo all’inquinamento atmosferico urbano. A stabilire il divieto è il Codice della Strada, precisamente all’articolo 157, comma 7-bis, che vieta espressamente di lasciare acceso il motore dell’auto durante la sosta solo per alimentare l’impianto di climatizzazione. E per “climatizzazione” si intende tutto: sia il raffreddamento estivo, sia il riscaldamento invernale. La multa parte da un minimo di 223 euro fino a un massimo di 444 euro, con sanzioni che possono scattare anche se si è semplicemente fermi davanti a una scuola o in attesa di un passeggero.

Le città interessate dalle sanzione
Tra le aree più rigide nell’applicazione di questa norma troviamo diverse città del Nord, come Milano, Torino, Bologna e Bolzano, dove alle normative nazionali si affiancano ordinanze comunali più stringenti. In questi contesti, la Polizia Locale effettua controlli mirati soprattutto in zone sensibili come scuole, parcheggi e aree residenziali.
L’unica eccezione prevista riguarda i veicoli elettrici. Non essendo dotati di motore termico, possono mantenere attivo il sistema di climatizzazione anche durante la sosta, senza incorrere in sanzioni. Per tutti gli altri, però, la regola resta la stessa: se non si sta guidando il motore va spento, anche se fuori fa freddo.