Ora lo facciamo per davvero | In Pensione con soli 5 ANNI di contributi, dal 2026 vale per tutti: ecco come fare

Pensionato

Pensionato - pexels - stylology

Nel labirinto delle pensioni, ecco una clamorosa scorciatoia che si apre con il nuovo anno. Tutto quello che c’è da sapere.

Il sistema previdenziale italiano è da anni al centro di un dibattito acceso e di riflessioni, con previsioni economiche che preoccupano i cittadini e mettono in allarme le istituzioni. Con un governo, a prescindere da chi ha il potere, sempre nell’occhio del ciclone.

Le pensioni, secondo la Commissione Europea, rappresenteranno un problema crescente per i conti pubblici a causa del forte impatto della spesa, frenata solo in parte dalle riforme passate. Il calo demografico e il mercato del lavoro frammentato rendono l’equilibrio sempre più precario.

La sostenibilità di un sistema a ripartizione come il nostro si basa su un rapporto ottimale tra occupati e pensionati, che le dinamiche attuali faticano a garantire. I giovani, in particolare, rischiano un tasso di sostituzione (il rapporto tra l’ultimo stipendio e l’assegno pensionistico) che potrebbe scendere sotto il 50%, portando a assegni futuri molto più bassi rispetto alle generazioni precedenti e minando la stabilità economica personale.

A complicare il quadro ci sono spesso le cifre monumentali e gli iter burocratici che scoraggiano e rallentano i pensionati del nostro Paese. La gestione delle pratiche INPS è talvolta percepita come un “labirinto”, dove fin troppo spesso la diritta via era smarrita.

Problemi, problemi, problemi

Al di là dei conti, sono i tempi di lavorazione che troppo spesso diventano interminabili, così la necessità di districarsi tra norme in continua evoluzione e requisiti complessi, colpisce specialmente per chi ha carriere lavorative discontinue.

Tuttavia, proprio in questo scenario complesso, emerge una novità, a partire dal 2026, che apre una scorciatoia inaspettata per una specifica platea di cittadini. Si tratta di un’opportunità che, pur con tutti i paletti da rispettare, permette di accedere a un trattamento di vecchiaia con requisiti contributivi minimi, offrendo una soluzione a chi si trova in condizioni economiche difficili.

INPS
INPS – pexels – stylology

Cinque anni e vai in pensione

Dal 2026, si consolida infatti per i lavoratori interamente nel sistema contributivo (ovvero privi di contributi antecedenti al 1996) la possibilità di andare in pensione di vecchiaia con soli 5 anni di contributi effettivi, senza considerare i figurativi.

Il requisito anagrafico sale però a 71 anni, in adeguamento alla speranza di vita, rappresentando una chance concreta per chi ha iniziato tardi o ha avuto un percorso lavorativo breve. La vera svolta, che può fare la differenza per chi è già in stato di bisogno economico, è il meccanismo che prevede la pensione a 71 anni come sostituto dell’Assegno Sociale. Come fare? Bisogna presentare la domanda all’INPS, si otterrà un reddito stabile, svincolato dai continui controlli reddituali annuali tipici dell’Assegno. Inoltre, chi non ha mai richiesto la pensione pur avendone i requisiti, può ottenere l’erogazione degli arretrati fino a cinque anni.