Aria di casa più sana | Arriva la UNI 11976:2025 sulla qualità indoor, la mossa semplice che molti ignorano

Donna alla finestra

Aria di casa (Pexels) - Stylology

La nuova norma UNI 11976:2025 definisce i requisiti per la qualità dell’aria negli ambienti interni. Un riferimento importante per abitazioni, scuole e uffici. Ma c’è una mossa semplice che pochi mettono in pratica ogni giorno.

Dal 2025 è ufficialmente in vigore la UNI 11976:2025, la norma tecnica che introduce uno standard nazionale sulla qualità dell’aria indoor. Il documento, redatto da UNI in collaborazione con esperti ambientali e sanitari, stabilisce parametri misurabili e linee guida per migliorare la salubrità dell’aria nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro non industriali.

La norma riguarda tutti gli ambienti chiusi frequentati da persone per periodi prolungati: case, scuole, uffici, negozi e studi professionali. Obiettivo: ridurre l’esposizione prolungata a inquinanti invisibili come polveri sottili, formaldeide, CO₂, VOC (composti organici volatili), umidità e muffe.

Cosa prevede la UNI 11976:2025 e perché è utile anche in casa

La norma definisce i livelli di accettabilità degli inquinanti indoor e introduce il concetto di “ventilazione controllata efficace”. Tra i parametri da monitorare ci sono anidride carbonica, temperatura, umidità relativa, concentrazione di polveri sottili e sostanze chimiche rilasciate da arredi, vernici e materiali da costruzione. È prevista anche la valutazione dell’efficienza degli impianti di ventilazione e delle abitudini di aerazione quotidiana.

La novità principale è l’approccio pratico: la UNI fornisce indicazioni per migliorare la qualità dell’aria anche senza interventi strutturali, partendo da comportamenti corretti, uso di sensori smart e piccoli accorgimenti nella gestione degli spazi.

Famiglia
Famiglia (Pexels) – Stylology

La mossa semplice che migliora subito l’aria (ma che molti ignorano)

Secondo i dati raccolti da UNI, una delle pratiche più sottovalutate per migliorare l’aria indoor è l’aerazione incrociata quotidiana, anche per soli 5-10 minuti. Aprire due finestre opposte o su lati diversi dell’abitazione crea un flusso naturale che abbassa la concentrazione di CO₂ e VOC molto più rapidamente rispetto alla semplice apertura di una sola finestra.

Inoltre, l’uso di piante purificanti, il controllo dell’umidità con deumidificatori e la manutenzione regolare dei filtri dei climatizzatori contribuiscono a mantenere l’aria salubre. Ma tutto parte da una corretta abitudine giornaliera: arieggiare gli ambienti, anche in inverno, è il gesto più semplice e più efficace che si possa adottare.

La UNI 11976:2025 non è obbligatoria, ma rappresenta un punto di riferimento per chi vuole vivere in un ambiente più sano. E spesso basta cambiare una piccola abitudine per fare una grande differenza sulla qualità dell’aria che respiri ogni giorno.