Addio spese pazze per il passaggio di proprietà: il trucco legale che tutti vogliono | Ora te la cavi con 30 €

Auto a metano - ansa - STYLOLOGY

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Svolta per il passaggio di proprietà. Appena nato, è già diventato un vero e proprio trend tra gli appassionati di motori.

L’acquisto di un’auto usata in Italia nasconde, tra gli entusiasmi iniziali, un’amara sorpresa: l’onere del passaggio di proprietà. Una procedura legalmente complessa e soprattutto costosa, che può arrivare a superare diverse centinaia di euro, a seconda della potenza del veicolo e della provincia di residenza dell’acquirente.

Questi costi non sono fissi ma comprendono voci variabili come l’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), che da sola può incidere pesantemente sul totale finale, e altre somme dovute per bolli e diritti di Motorizzazione. La principale criticità risiede proprio nella stratificazione di imposte, emolumenti e diritti, che rendono l’iter burocratico una vera e propria trappola per le finanze dell’acquirente.

Non è raro, infatti, che il costo per la sola formalità superi di gran lunga il valore di mercato di veicoli più datati o economici, scoraggiando di fatto il commercio dell’usato a basso costo. Un difetto non da poco nel sistema italiano, che richiede l’autentica di firma e il tempestivo aggiornamento del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e della Motorizzazione.

Questa macchinosa e dispendiosa prassi italiana si scontra con la semplicità adottata in altre nazioni, dove la burocrazia è ridotta all’osso. Mentre da noi si paga per bolli, diritti ACI, e l’esosa IPT, altrove la filosofia è quella di facilitare il più possibile il trasferimento di un bene mobile, considerandolo una semplice transazione privata con minimi risvolti fiscali statali.

Il passaggio di proprietà non è necessario

Il risultato è una pesante disparità di trattamento per i cittadini che intendono acquistare o vendere un veicolo di seconda mano nel Belpaese. Ma in cosa consiste, dunque, questa prassi semplificata che promette un addio alle “spese pazze” e parla di un esborso contenuto in poche decine di euro?

Il sogno di una transazione rapida ed economica esiste, ma la firma non è per noi. In alcune nazioni, infatti, non è necessaria l’autentica complessa: basta semplicemente una firma sul retro del documento di proprietà del veicolo, per trasferirne la titolarità, con un costo che in certi casi non supera i $30.

auto elettrica - pexels - stylology
auto elettrica – pexels – stylology

Il gioco vale la candela?

In Canada accade esattamente questo, con poco più di 1000 euro, ci si compra un’auto, cavandosela con una trentina di euro. Addirittura su molti siti è possibile pagare addirittura dall’Italia, senza essere residenti canadesi. Attenzione però, armatevi di calcolatrice, penna e carta.

Infatti, sebbene si possa anche acquistare online un veicolo da uno di questi Paesi, attratti dalla semplicità del passaggio di proprietà estero, è fondamentale non farsi ingannare. Una volta giunto in Italia, il veicolo è soggetto a dazi, IVA, omologazione e tutta una serie di pratiche di “nazionalizzazione” da pagare. Il gioco ne vale veramente la candela? Saranno proprio quei due conti a dirlo.