Addio alla banca degli italiani: CHIUSA PER SEMPRE | Vi tocca passare in Posta, solo così NON perderete 1 euro

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Che batosta per molti clienti della banca degli italiani: non ce l’ha fatta, si è arresa e ha chiuso per sempre. Sgomento e tristezza.
Il sistema bancario italiano, pur dimostrando nel complesso una solida resilienza, ha dovuto affrontare negli anni recenti gravi crisi che hanno minato la fiducia di milioni di risparmiatori.
Episodi di gestione discutibile e l’enorme stock di crediti deteriorati accumulati, in parte a causa della lunga recessione, hanno portato al tracollo di diversi istituti di credito. Si pensi ai casi che hanno coinvolto le cosiddette “quattro banche” risolte nel 2015 o alla più recente crisi di Banca Carige.
La fragilità emersa ha messo in luce la necessità di interventi rapidi e decisi, spesso con il coinvolgimento dello Stato o l’intervento di banche più grandi.
Questo meccanismo di salvataggio ha avuto l’obiettivo primario di tutelare la stabilità finanziaria e i depositi della clientela ordinaria, ma ha comportato pesanti perdite per gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate.
Un’eredità complessa che ha creato un vasto contenzioso legale e un generale senso di incertezza. I risparmiatori, in questi scenari, si sono trovati spesso in balia degli eventi, assistendo impotenti alla svalutazione dei loro investimenti e alla chiusura improvvisa degli sportelli bancari.
Il rifugio preferito: una garanzia statale
La paura di perdere i propri risparmi ha spinto molti a rivalutare i luoghi dove custodire il proprio denaro. Una delle vie preferite per chi cerca la massima sicurezza e una percezione di “garanzia statale” è stata la migrazione verso l’istituto di Poste Italiane.
Proprio in questo clima di forte tensione e di ristrutturazione forzata del settore, si colloca una delle crisi più drammatiche che ha colpito l’Italia settentrionale, ma con risonanza nazionale. Stiamo parlando di una banca che per decenni è stata un pilastro dell’economia locale, una vera e propria istituzione popolare, considerata da molti “la banca degli italiani” per la sua diffusione capillare.

Una triste fine
La Banca Popolare di Vicenza per anni ha nascosto bilanci disastrosi e una gestione discutibile, aggravata da un aumento di capitale fallito. La situazione divenne insostenibile, portando l’istituto alla dichiarazione di insolvenza nel giugno 2017.
I suoi sportelli, oltre quattrocento, chiusero i battenti nel giro di pochissime settimane, lasciando migliaia di clienti nella confusione e nell’incertezza. L’epilogo è noto: i rapporti e le attività “in bonis” della Popolare di Vicenza sono stati assorbiti da Intesa Sanpaolo con un atto di cessione. I vecchi correntisti verificarono che tutti i rapporti siano transitati correttamente, ma per la massima tranquillità, il conto corrente in Posta resta tutt’ora la destinazione prediletta per la sicurezza del proprio capitale.