“Ti pignoriamo lo stipendio”: APPROVATO DECRETO “mungi-vacche” | Ti ritrovi senza soldi per un bollo non pagato

Scatta il pignoramento dello stipendio

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Una pessima notizia rovina il ritorno dalle vacanze di milioni di cittadini: lo Stato pignorerà lo stipendio in caso di debiti con il Fisco

Il ritorno all’attività lavorativa dopo le vacanze non è dei migliori per milioni di lavoratori i quali hanno infatti scoperto che basterà non adempiere al pagamento di un singolo bollo per ritrovarsi con lo stipendio pignorato.

Una nuova stretta sui debiti con il Fisco è infatti in arrivo per i dipendenti pubblici. A partire dal 2026 infatti il pignoramento dello stipendio diventerà una realtà per coloro che non hanno onorato i loro debiti con l’Agenzia delle Entrate.

La misura, pensata per rendere più efficace la riscossione dei crediti, introduce un meccanismo automatico che in caso di morosità permette il prelievo diretto di una parte della busta paga. Un cambiamento significativo che mira a combattere l’evasione fiscale e a rendere più equo il sistema, ma che solleva anche interrogativi sulla tutela dei lavoratori.

La norma prevede il blocco o pignoramento parziale dello stipendio per i dipendenti statali morosi. L’entità del pignoramento non sarà arbitraria, ma sarà vincolata a precise soglie e a specifici parametri, in modo da non compromettere la sussistenza del lavoratore e della sua famiglia.

Lo stipendio sarà pignorato ma non del tutto

L’obiettivo non è quello di mettere in difficoltà i dipendenti, ma di recuperare i crediti in modo più rapido ed efficiente, senza passare per le lunghe e costose procedure legali. Le soglie previste per il pignoramento sono tre.

Sotto i 2.500 euro il pignoramento non potrà superare un decimo dello stipendio netto, tra i 2.500 e i 5.000 euro il pignoramento non potrà superare un settimo dello stipendio netto e infine oltre i 5.000 euro non potrà andare oltre un quinto dello stipendio netto.

L'Agenzia delle entrate pignorerà lo stipendio
La sede centrale dell’Agenzia delle Entrate – Wikicommons – Stylology.it

La procedura seguita dal Fisco

Il meccanismo scatterà in modo automatico. L’Agenzia delle Entrate dopo aver notificato il debito al dipendente, invierà una comunicazione all’ente di appartenenza del lavoratore, che a sua volta procederà con il prelievo diretto della somma dovuta dalla busta paga. Il dipendente avrà comunque la possibilità di contestare l’entità del debito o di chiedere una rateizzazione, ma il pignoramento non potrà essere evitato se non si dimostra l’insussistenza del debito.

Questa misura se da un lato mira a rafforzare la lotta all’evasione fiscale, dall’altro mette sotto pressione i dipendenti pubblici, che dovranno fare i conti con un sistema di riscossione più severo. È un cambiamento che avrà un impatto significativo sulla vita di migliaia di persone, e che richiederà una maggiore attenzione nella gestione delle proprie finanze.