Questa è l’uva migliore di tutte: la pizzutello la vera star dei vigneti

Uva pizzutello - fonte_pinterest - Stylology.it
Se i nostri vigneti hanno una star, questa è sicuramente la pizzutello, la varietà migliore in assoluto. Conosciamola da vicino.
Ebbene sì, con l’arrivo di settembre, arriva anche lei: dolce, croccante, succosa, è l’uva Pizzutello, che è senza ombra di dubbio la vera regina dell’estate o meglio del fine estate laziale. Proprio in questi giorni inizieremo a vederla tra i banchi dei mercati rionali di Roma e non solo.
Una varietà molto antica, che affascina per il suo gusto veramente unico, inconfondibile e per la sua storia che sembra proprio affondare le radici in epoche veramente lontane.
Lei è la protagonista delle sagre e delle celebrazioni, viene protetta in quanto presidio Slow Food d’Italia. Non solo un frutto, ma molto di più, infatti è il simbolo di un pezzo di cultura e tradizione che viene rivissuta ogni anno, nel momento in cui compare sugli alberi.
Scopriamo quindi per quale motivo lei, e nessun’altra viene definita come la miglior uva di tutte.
Un frutto dal passato illustre
Il nome di questa uva significa appunto “appuntito” e riesce a descrivere alla perfezione la sua particolare forma allungata che si ricurva leggermente verso il centro degli acini; qualcuno la definisce anche “uva corna”, propria per via della sua particolare conformazione. 2 le varietà che ne esistono: una bianca, dal verde chiarissimo e dalla buccia sottile; l’altra è di un rosso scuro, con buccia più spessa. Entrambe le tipologie possono condividere le stesse caratteristiche di: dolcezza intensa e croccantezza invitante.
Un’uva la cui origine risalirebbe al I secolo d.C., momento in cui Plinio nella sua “Naturalis Historia” ne parla come coltivata attorno a Tivoli e Pompei, a testimoniare una presenza storica millenaria. Nel Cinquecento il cardinale Ippolito d’Este, che governava su Tivoli fece costruire la magnifica Villa d’Este e portò questa varietà perfino in Francia. Alcuni documenti iconografici sarebbero la prova di tutto questo.

Tradizione, celebrazione e non solo
A Tivoli, da ormai 76 edizioni, a settembre si celebra una sagra dedicata proprio a questa uva, nel centro storico. Si tratta di un evento che è in grado di unire: gusto, cultura e comunità, una tradizione veramente unica, nel ricordo di quando il 2 ottobre 1845 sotto il papato di Papa Gregorio XVI gli abitanti decorarono la città con grappoli di Pizzutello per ringraziarlo dell’avvio dei lavori di deviazione dell’Aniene dopo le gravi alluvioni. Proprio da qui la sagra ha preso origine.
Inoltre nel borgo medievale di Tivoli, in via della Sibilla 33, c’è un museo dedicato in maniera esclusiva all’uva Pizzutello. Un luogo sicuramente molto suggestivo, dove è presente una cantina, dove è possibile ammirare strumenti antichi, documenti e fotografie che raccontano non solo la viticoltura, ma un legame strettissimo tra la terra, il passato e l’identità di Tivoli.