Contributi regalati per 5 anni interi: se hai iniziato a lavorare in questo anno ti spetta un assegno da capogiro | corri prima che cambino la norma

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Nel calcolo della pensione, i contributi accumulati sono fondamentali: qualcuno potrebbe essere fortunato e ritrovarsene di inaspettati.
Quanti sacrifici e quanti anni di lavoro servono per raggiungere il traguardo pensionistico? Nel nostro Paese davvero tanti e nel futuro non è detto che sia una certezza.
Tra norme che cambiano ogni anno e calcoli infiniti, per chi si avvicina all’ottenimento della pensione, i contributi versati durante gli anni di lavoro sono fondamentali.
Chi ha cominciato a lavorare davvero in giovane età potrebbe cogliere al volo l’opportunità di vedere sul proprio conteggio per la pensione molti più anni contributivi rispetto a quanto si sarebbe mai immaginato.
Se sei tra questi fortunati, il consiglio è quello di rendertene conto immediatamente.
Contributi e pensione: in regalo 5 anni interi
Magari recandoti da un commercialista o presso un patronato per verificare la tua situazione contributiva, prima che sia troppo tardi e che cambino le regole e le norme. Questa è forse l’occasione giusta per recuperare sacrifici e anni di lavoro, attraverso l’ottenimento di un assegno da capogiro.
Anche se l’INPS non prevede propriamente agevolazioni relative alle fasce d’età, esiste la possibilità di vedersi riconoscere alcuni contributi, naturalmente regolari, che potrebbero avere a che fare con l’argomento anni. In particolare stiamo parlando di quelle agevolazioni che si riferiscono ad alcuni periodi specifici della vita del lavoratore contribuente.

L’assegno finale potrebbe sorprenderti
A partire dai contributi figurativi per maternità o quelli di invalidità. Quest’ultima infatti è un’agevolazione riconosciuta a lavoratori con invalidità superiore al 74%: due mesi di contributi per ogni anno di servizio, fino a un massimo di 5 anni. Si tratta di anni di contribuzione che sebbene fittizia, ha lo stesso peso di quella classica.
Serve ugualmente, a raggiungere gli obiettivi di pensionamento. Sono quelli che l’INPS definisce contributi “virtuali” e che contano nel calcolo della pensione anche se non sono reali, anche se il lavoratore non li ha versati veramente a causa di situazioni di maternità per esempio, di cassa d’integrazione, di malattia o disoccupazione.