Butta via l’aspirina, il farmaco che previene ictus e infarti è lui | 15% in meno di ricoveri

Medicinali - fonte_Canva - Stylology.it

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L’aspirina non sembra essere più la migliore, il medicinale in grado di prevenire ictus e infarti è proprio lui. 

Per diversi decenni l’aspirina è stata considerata come la compagna fedele di tutti coloro che avevano bisogno di proteggere il cuore. Un farmaco molto semplice, facilmente reperibile e sicuramente economico. Proprio per questi motivi i medici lo hanno sempre prescritto e hanno continuato a farlo per diversi anni.

Ma intanto gli studi si sono susseguiti e hanno evidenziato di come, forse, non è lei la vera star del banco farmacia. Sì, avete capito bene, ci sarebbe un altro medicinale pronto a prendere il posto della cara e vecchia aspirina.

Alla regina starebbe quindi per cadere la corona, semplicemente perché al nuovo farmaco si affibbiano un numero minore di effetti collaterali.

Ecco allora chi la rimpiazzerà nei prossimi anni.

Aspirina: un gigante che scricchiola

L’aspirina ha innegabilmente segnato una lunga epoca, per molti anni è stata considerata come una vera e propria sorta di assicurazione quotidiana per coloro che convivono con fattori di rischio come: colesterolo alto, ipertensione o precedenti episodi cardiovascolari. L’azione antiaggregante che svolte ha contribuito a ridurre la formazioni di coaguli e quindi a prevenire eventi che possono anche essere letali.

Ma anche per l’aspirina sta arrivando un momento difficile, il tutto per via dei suoi limiti. Infatti l’aspirina non è efficace in tutti i pazienti e inoltre porta con sé il rischio di emorragie gastrointestinali e altre complicanze. Con il passare degli anni, la comunità medica ha iniziato a chiedersi se fosse davvero la scelta migliore in assoluto per la prevenzione a lungo termine.

Aspirina - fonte_Ansa - Stylology.it
Aspirina – fonte_Ansa – Stylology.it

Ecco chi le ha tolto la scena

Il nuovo protagonista delle farmacie è il clopidogrel, farmaco che sta conquistando un ruolo da protagonista nella prevenzione di infarti e ictus. Un antiaggregante piastrinico, molto simile per meccanismo all’aspirina, ma capace di offrire risultati migliori. A provare tutto questo ci sarebbero dei dati molto recenti, che ci direbbero come il clopidogrel riesce a ridurre del 15% il rischio di nuovi ricoveri dovuti a eventi cardiovascolari maggiori rispetto all’aspirina, senza un aumento significativo del pericolo di emorragie.

Un differenza enorme, che permette al clopidogrel di essere utilizzato da un numero maggiore di persone. Insomma, migliaia di vite salvate e una nettissima riduzione dei costi sanitari che si devono sostenere per eventuali ricoveri e complicanze. La sua efficacia è stata confermata da ampi studi clinici che hanno coinvolto decine di migliaia di pazienti con coronaropatia, cioè con arterie già compromesse da placche di grasso.