Va dal compro oro con un pc da 100€ e esce con mezzo milione: la sua vita è cambiata per sempre

Un classico negozio di compro oro - Wikicommons - Stylology.it
I compro oro da qualche anno acquistano oggetti in oro da privati cittadini che hanno bisogno di liquidità. A quanto pare anche i Pc fruttano
Dopo un no brevissimo periodo di ‘appannamento’, se così si può chiamare, in cui molti negozi del genere avevano abbassato la saracinesca una volta per tutte, i negozi “Compro Oro” sono tornati prepotentemente alla ribalta.
A causa dell’instabilità economica e del vertiginoso aumento del prezzo dei metalli preziosi, migliaia di persone hanno ricominciato a prendere d’assalto queste attività con l’obiettivo dichiarato di vendere.
Lo scopo è incassare la cifra più alta possibile grazie alla vendita di oggetti preziosi, gioielli, monili e tutto ciò che può essere definito di valore. Racimolare denaro contante in un periodo di crisi come questo può rappresentare un’importante valvola di sicurezza.
Ma tra catenine, bracciali e anelli, è vero che questi negozi acquistano anche i computer? La risposta secca e inequivocabile è un ‘sì’ ma con l’aggiunta di una precisazione di vitale importanza.
I Compro Oro accettano anche i computer
I “Compro Oro” non sono interessati al valore intrinseco del computer in quanto dispositivo elettronico. Il loro interesse infatti è rivolto ai metalli preziosi che si trovano al suo interno. Schede madri, processori, connettori e circuiti stampati contengono piccole quantità di oro, argento, platino e palladio. Questi metalli, seppur in dosi minime, hanno un valore economico e possono essere estratti e rivenduti.
Il fenomeno non è nuovo ma l’aumento del prezzo dell’oro lo ha reso più redditizio. L’estrazione dei metalli preziosi dai rifiuti elettronici è un’industria in crescita, tanto che esistono aziende specializzate nel riciclo di questo tipo di materiali. I negozi “Compro Oro” si sono resi conto che possono diventare un punto di raccolta per questi oggetti.

Il vero guadagno è un altro
In realtà a scatenare discussioni è stato il caso di un cittadino americano di Newport che aveva nella memoria interna del suo computer un potenziale assegno circolare da 500 mila euro ma lo ha virtualmente gettato al vento. L’uomo infatti aveva acquistato anni prima 8.000 bitcoin, in tempi in cui la moneta virtuale valeva poco o nulla mentre oggi un solo bitcoin vale 66 mila euro.
L’uomo aveva salvato tutti i suoi 8.000 bitcoin sull’hard disk del proprio computer. Purtroppo per lui però con una manovra poco comprensibile li ha in seguito cancellati, perdendo di fatto i 500 mila euro che avrebbe potuto incassare. Una svista clamorosa da cui il proprietario del computer ha fatto fatica a riaversi.