UFFICIALE TARI, dal 1 settembre abolita: scattano i rimborsi con la prova del cassonetto pieno | Ecco come ottenerli

Tassa sui rifiuti (Depositphotos)-stylology.it
Dietro l’onere della prova, questa tassa che pesa ogni anno sui cittadini, potrebbe essere oggetto di rimborso: ecco come.
Quanto costa mantenere una casa? Oggi, tantissimo. Non parliamo solo delle bollette relative alle forniture, come quella di luce e gas, non solo dei lavori di manutenzione di volta in volta necessari ma di tanti altri oneri che toccano al proprietario.
Uno di questi è la tassa sui rifiuti, di appannaggio comunale, la più nota TARI che non è proprio da sottovalutare per importo.
Una novità sorprendente per tutti i cittadini che potrebbero dire addio a questa pesante tassa riguardante la casa, che ogni anno pesa sui loro bilanci, in modo assai notevole.
Dire addio alla TARI? Potrebbe non essere solo un sogno, ma una realtà. Ecco come procedere affinché si avveri.
TARI abolita: serve la prova
Basterà presentare una prova, quella del cassonetto pieno: dimostrare che nel vostro Comune di residenza, nel momento in cui vi recate per gettare l’immondizia, i cassonetti sono completamente saturi. Questa situazione potrebbe salvarvi dal pagamento della TARI.
Infatti in molti casi del genere, ai cittadini spetterebbe il rimborso della tassa, per chi l’ha già versata, o l’annullamento della stessa per chi ancora deve. Questa grazie a una fattispecie concreta protagonista di una storica sentenza. Gli abitanti di un quartiere della Capitale, anni fa si sono ritrovati a dover affrontare una situazione del genere. Ritrovandosi a dover gettare l’immondizia e impossibilitati, con i cassonetti sempre pieni, per mancato servizio di raccolta rifiuti.

Come ottenere il rimborso
Dopo segnalazioni all’amministrazione comunale, che non avrebbe mosso un dito, si sono rivolti ad un giudice, tramite un’associazione pro bono e così avrebbero risolto il problema e non solo: avrebbero ottenuto un rimborso della TARI pari all’80% di quanto versato. Il loro esempio può essere d’aiuto a qualsiasi cittadino che si ritrova nella medesima situazione.
Bisognerà ricordarsi di avere con sé le prove del mancato servizio di raccolta, dei cassonetti pieni, ma soprattutto conservare le ricevute di pagamento della tassa. La richiesta di rimborso, anche per altri eventuali errori di calcolo della tassa, sarà diversa da Comune a Comune, basterà consultare il sito dell’amministrazione. Nel caso specifico la richiesta andrà inoltrata entro un tempo di 5 anni.