UFFICIALE INPS, da ora conteggiano anche gli anni in cui sei stato a casa a poltrire: ti pagano lo stesso quei contributi non versati

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Non temere, anche quegli anni in cui sei rimasto a casa, senza versare contributi, daranno i loro frutti: l’INPS ti paga lo stesso.
Si trascorre una vita intera a fare un lavoro che consenta di vivere dignitosamente. Gran parte delle ore della giornata passano proprio lavorando.
La giusta ricompensa, al di là dello stipendio e della gratificazione professionale, è sapere che dopo molto tempo, quel lavoro restituirà dei frutti.
Godersi quei risultati è la speranza di ogni futuro pensionato. Ma giunti alla soglia di una certa età, quando non si è più produttivi, assicurarsi una fonte di sostentamento è la preoccupazione di tutti.
Chi non ha mai lavorato e chi lo ha fatto solo per alcuni anni potrà ottenere il pagamento? L’importante è possedere certi requisiti: se ne sei in possesso, anche quel tempo in cui sei stato a casa ti verrà conteggiato, ecco come.
Gli anni che non hai lavorato? L’INPS te li conteggia
In Italia alla soglia dei 67 anni di età, o in base alla somma di 20 anni di contributi, il cittadino ha diritto di accedere alla pensione di vecchiaia. Ma purtroppo il mondo del lavoro non è sempre equo e benevolo con tutti, e le strade della vita sono diverse da persona a persona. C’è chi infatti non ha mai lavorato, o lo ha fatto solo per brevi periodi di tempo, e di conseguenza non ha cumulato alcun contributo.
Pur non essendo contribuenti, però, questi ultimi hanno diritto alla pensione come tutti gli altri, ovviamente in modo differente e con delle caratteristiche a parte. Per loro infatti vige la regola del cosiddetto assegno sociale, ex pensione sociale: pur non avendo accumulato contributi da lavoro, possono beneficiare di questa prestazione, in virtù di una difficile situazione economica e di un reddito molto basso, se non inesistente.

Contributi non versati? Ti pagano lo stesso
Questi cittadini devono fare ovviamente richiesta all’INPS, previo il soddisfacimento di alcuni requisiti di base. Al primo posto l’età, pari o superiore a 67 anni, possedere cittadinanza italiana, oltre alla residenza nel Paese o dieci anni di soggiorno legale e continuativo. Chi fa richiesta deve dimostrare inoltre lo stato di bisogno economico attraverso un reddito che è pari o inferiore a 6947,33 euro; se coniugati, 13894,66 euro.
Ogni anno l’assegno sociale ha dei limiti diversi imposti dalla legge: nel 2025 il suo valore è di 534,41 euro per 13 mensilità. Il mese successivo alla presentazione della domanda, avverrà il primo pagamento dell’assegno, un sostegno simile alla pensione anche per chi non ha versato contributi.