UFFICIALE AGENZIA DELLE ENTRATE, scatta il controllo sul denaro contante: anche se non si muovono dal conto arriva l’accertamento

Partono i controlli dell'Agenzia delle Entrate

Partono i controlli dell'Agenzia delle Entrate - Wikicommons - Stylology.it

Novità molto importanti in arrivo per milioni di risparmiatori. L’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli approfonditi sui contanti

L’Agenzia delle Entrate sta affinando sempre più i propri strumenti di controllo fiscale a tal punto che la sua capacità di monitorare i contribuenti non si limita più solo ai movimenti che transitano sui conti correnti.

Un nuovo focus è posto anche sui movimenti in contanti che pur non passando per il conto bancario, vengono effettuati agli sportelli di banche e uffici postali. Si tratta di una strategia mirata a contrastare l’evasione fiscale e ad individuare operazioni sospette che potrebbero nascondere redditi non dichiarati.

Ma come riesce il Fisco italiano a monitorare con attenzione e nei minimi dettagli questi movimenti solamente all’apparenza “invisibili”? La chiave di volta è l’Anagrafe dei Rapporti Finanziari.

Si tratta di un archivio gigantesco che raccoglie e incrocia tutte le informazioni relative a transazioni, depositi, prelievi e, appunto, versamenti e prelievi di contante allo sportello. Anche se non si utilizza un conto corrente ogni operazione di questo tipo viene registrata e associata al codice fiscale del soggetto che la effettua.

L’Agenzia delle Entrate verifica anche i contanti

Questo sistema permette all’Agenzia delle Entrate di costruire un profilo di rischio per ogni contribuente. I controlli non scattano per ogni singolo movimento ma solamente quando si verificano determinate anomalie. Le operazioni che possono destare sospetto sono principalmente i versamenti di contante di importo elevato: se una persona con un reddito dichiarato basso effettua versamenti in contante di migliaia di euro allo sportello, l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere spiegazioni sulla provenienza di quelle somme.

Molto attenzionati sono anche i movimenti frequenti e significativi: una serie di versamenti o prelievi di contante anche se di importo non eccezionalmente alto, ma effettuati con una certa frequenza, può far scattare un campanello d’allarme. Il Fisco potrebbe voler capire se queste operazioni sono legate a un’attività non dichiarata.

Scatta la verifica sui contanti
Scatta la verifica sui contanti – Wikicommons – Stylology.it

I controlli mettono in difficoltà i contribuenti

L’Anagrafe dei Rapporti Finanziari permette infine di incrociare i movimenti in contante con altre informazioni come le spese sostenute con carte di credito o bonifici. Se il quadro generale mostrasse un tenore di vita molto elevato rispetto al reddito dichiarato, si potrebbe avviare un accertamento.

In caso di controllo spetta al contribuente dimostrare la legittimità delle somme versate o prelevate. Per questo motivo, è sempre consigliabile conservare la documentazione relativa a qualsiasi operazione in contante, come ricevute o giustificazioni scritte, in modo da poterle esibire in caso di richiesta da parte del Fisco.