Sentenza Cassazione, ADDIO STIPENDI E STRAORDINARI: non recuperi più nemmeno un euro | Ti lasciano a secco

Novità stipendi e straordinari

Ragazza con espressione contrariata e portafogli vuoto (Canva) Stylology.it

Occhio a ciò che potresti perdere con la nuova decisione della Cassazione: i tuoi arretrati finiranno nel dimenticatoio.

Quando si tratta di stipendi e di denaro, non si deve mai abbassare la guardia. In un periodo in cui la crisi economica ha messo a tappeto parecchie famiglie, le retribuzioni mensili sono l’unico appiglio che può farci rimanere a galla.

Lavorare è importante, così come lo è percepire uno stipendio. Ma, cosa accadrebbe se dovessimo dire addio sia alle retribuzioni mensili che agli straordinari?

La sentenza della Cassazione parla chiaro e accende i riflettori su una questione che si presenta come un campanello d’allarme per molte persone.

Ecco cosa starebbe accadendo a centinaia di lavoratori, che vedono le loro speranze e il loro duro lavoro andare in frantumi.

La stangata per i lavoratori

A quanto pare, alcuni lavoratori starebbero affrontando una situazione che ha dell’incredibile. Nonostante, per alcuni, si tratti solamente di ipotesi, qualcuno sa che non è affatto così. Infatti, a mettere in chiaro le cose ci ha pensato la sentenza della Cassazione, che si è espressa senza lasciare alcun dubbio. Se un giudice accerta un salario sotto i minimi costituzionali, il datore non sarà più obbligato a pagare gli arretrati, ma solo ad aumentare la paga da quel momento in poi.

Inoltre, se un dipendente riceve una paga inferiore ai minimi contrattuali, avrà solamente cinque anni di tempo per far sentire la sua voce. Ovviamente, in questi cinque anni, dovrà prendere parte a una causa legale, che prevede un dispendio di stress, ma anche un costo da non sottovalutare. Insomma, sembrerebbe che i lavoratori trattati ingiustamente potrebbero faticare a ottenere i diritti che gli spettano.

Lavoratori senza stipendio
Donna lavoratrice in lacrime con denaro in mano (Canva) c4comic.it

La decisione della cassazione

In relazione al tentativo di salvataggio dell’ex Ilva, il Governo ha ufficializzato un emendamento, firmato da Fratelli d’Italia, che mette in serio rischio le condizioni di milioni di lavoratori. Alcune categorie non saranno più tutelate come dovrebbero. La Corte Costituzionale ha riconosciuto e fatto luce su una questione molto comune, ovvero il timore che i dipendenti provano nei confronti del loro titolare.

Molti di loro preferiscono non fare nulla, non ribellarsi, anche se hanno pienamente ragione, perché temono ritorsioni e ripicche. Purtroppo, affrontare una causa prevede anche dei costi che non tutti possono sostenere, dunque molti sono costretti a fare un passo indietro. Con il nuovo emendamento, i lavoratori non hanno più scampo, perché è stato deciso che, se il contratto collettivo è firmato dai sindacati, la retribuzione sarà sufficiente… anche se non lo è. Inoltre, dopo anni di lavoro sottopagato, il giudice non potrà più obbligare il datore a pagare gli arretrati. In questo modo, si promuove l’illegalità salariale e si calpestano i diritti della gente che, al mattino, si alza dal letto per portare a casa qualcosa che gli permetta di sopravvivere.