Medico di base, il servizio diventa a pagamento: 20€ solo per fare una visita | Paghi anche per un semplice mal di gola

Medico di base (Canva)-stylology.it
Le difficoltà del sistema sanitario potrebbero avere risvolti sui servizi ai cittadini: se il consulto diventasse a pagamento?
In Italia, rispetto ad altre realtà, i cittadini hanno la fortuna di poter contare su un servizio di sanità nazionale e gratuito, che è a loro disposizione in qualunque regione o città essi si trovino.
Territorialmente è fondamentale la presenza di strutture ospedaliere e dei medici di base, che contando migliaia di pazienti, offrono un primo sostegno in caso di bisogno.
Questo servizio necessario, potremmo osare dire vitale, per i cittadini, potrebbe adesso diventare a pagamento: una notizia preoccupante che suscita non poco sgomento e ansie.
Immaginate di dover sborsare ogni volta dei soldi, nel caso si presentasse un malanno, anche un semplice mal di gola, solo per chiedere un consulto.
Medico di base: e se diventasse a pagamento?
Questa potrebbe essere una più che chiara conseguenza della situazione in cui versa il Sistema Sanitario Nazionale. La cronaca lo riporta ogni giorno: la mancanza di medici, su tutto il territorio nazionale, non è una novità, tanto che molti centri, soprattutto i più piccoli, non hanno a disposizione medici di famiglia e guardie mediche. Le cause possono essere diverse, ma di sicuro il trattamento economico delle categoria ne fa parte.
C’è chi sembra essersi organizzato ad hoc per non lasciare i cittadini senza un servizio necessario. La notizia riportata dalla rivista online quotidianosanità.it è di un servizio privato “Centri prime cure” sorto a Treviso, a cui i cittadini senza medico di base, possono far riferimento in caso di bisogno. Una prestazione medica però a pagamento, a 20 euro, una tariffa che sembrerebbe ricalcare quella del ticket ospedaliero più o meno.

Mal di gola? Potrebbe costarti 20 euro
C’è però un fatto da sottolineare, come riportato anche dal quotidianosanità.it, che chi si reca presso questi centri non riceverà una ricetta spendibile nel Sistema Sanitario Nazionale, dunque se per qualsiasi problema di salute, sarà loro necessario dover acquistare un medicinale mutuabile, dovranno invece pagarlo. Non si sono fatte attendere le dichiarazioni da parte dell’Ordine dei Medici di Treviso, circa questa novità.
Il parere, come riportato, è che servizi del genere non si possono perfettamente equiparare al medico di base o al pronto soccorso, in codice bianco, e che per questo i cittadini vanno ben informati circa le differenze. Intanto la speranza è che non ci sia bisogno di arrivare a certe soluzioni e che le istituzioni prendano ancora più a cuore e risolvano la questione intorno alla sanità pubblica, uno dei diritti primari del cittadino.