Renault Emblème non è una semplice auto sperimentale, ma una dichiarazione d’intenti. Frutto del lavoro pionieristico di Ampere, entità del Gruppo Renault dedicata ai veicoli elettrici intelligenti, questa demo-car presentata al Salone di Parigi 2024 rappresenta il vertice della decarbonizzazione applicata alla mobilità. Si tratta di una station wagon elegante e spaziosa, pensata per le famiglie, ma anche di un concentrato di tecnologia e sostenibilità. Il suo ciclo di vita genera appena 5 tonnellate di CO₂ equivalente: una riduzione del 90% rispetto ai modelli del 2019.
Ogni dettaglio è stato progettato per offrire comfort e piacere di guida, senza sacrificare l’ambiente. Dalla scelta dei materiali all’efficienza energetica, ogni componente è parte integrante di una visione olistica e pragmatica della sostenibilità.
Renault Emblème è il risultato di un lavoro rigoroso basato sull’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA), metodologia scientifica che valuta l’impatto ambientale di un veicolo dalla nascita alla fine della sua esistenza: dall’estrazione delle materie prime, alla produzione, all’uso quotidiano, fino al riciclo. Il punto di riferimento? La Renault Captur a benzina del 2019, che emetteva 50 tonnellate di CO₂e durante la sua vita utile. La Emblème si ferma a 5. Una rivoluzione silenziosa, ma clamorosa.
Renault ha lavorato con più di venti partner per dare vita a un veicolo con materiali sostenibili senza sacrificare la qualità. Il 50% dei materiali è riciclato, e oltre il 90% dei componenti è progettato per essere riciclabile.
Esempi?
L’eleganza non si ferma all’apparenza. La linea fluida e sportiva della Emblème nasconde un lavoro certosino sul piano aerodinamico. Con un Cx di 0,25, ottenuto anche grazie all’aiuto della scuderia BWT Alpine F1 Team, questa station wagon sfida l’aria come un’auto da corsa.
Il risultato? Meno resistenza all’aria, più efficienza e consumi ridotti. Tutto questo senza intaccare lo spazio interno o il comfort per i passeggeri.
Gli interni della Renault Emblème sono un’esperienza sensoriale. Ogni dettaglio è pensato per offrire comfort, bellezza e innovazione. Il grande display OpenR panorama da 48 pollici si sviluppa lungo tutta la plancia, mentre un secondo schermo touch e una rotella fisica permettono una gestione semplice e intuitiva delle funzioni. Shy tech è la parola d’ordine: comandi nascosti, materiali soft-touch, e un’estetica minimalista che punta alla funzionalità senza rinunciare alla raffinatezza. Anche l’audio è da primato: il sistema firmato da Jean-Michel Jarre include 14 altoparlanti, un subwoofer nella consolle e speaker nei poggiatesta per un’esperienza immersiva.
La grande novità tecnologica della Emblème è la motorizzazione a doppia energia: elettrica e a idrogeno.
Durante i viaggi, la cella a combustibile prende il comando, riducendo la necessità di ricariche frequenti. Nei tragitti urbani, invece, il veicolo funziona come un’elettrica standard, recuperando energia anche con il tetto fotovoltaico.
Il gruppo propulsore è realizzato interamente in Francia, nei centri Ampere di Cléon e Ruitz. Anche la batteria è prodotta localmente in collaborazione con Verkor. I siti produttivi del Gruppo Renault sono sempre più orientati alla sostenibilità, con software dedicati al monitoraggio dei consumi e l’uso crescente di energie rinnovabili. In Francia, ad esempio, l’impianto di Douai ha il 75% dei fornitori nel raggio di 300 km. In Spagna, gli impianti di Palencia e Valladolid sono alimentati al 100% da energia rinnovabile.
Con Renault Emblème, il concetto di rifiuto perde significato. Grazie all’apporto della divisione The Future Is NEUTRAL, il veicolo è stato progettato per essere smontato, recuperato e rigenerato. Oltre il 90% dei suoi componenti sono riciclabili, e più del 50% dei materiali proviene già da riciclo post-consumo o industriale.
L’approccio di Renault è sistemico e collettivo. Più di 20 aziende partner hanno collaborato al progetto, contribuendo con componenti chiave come:
Ogni partner ha apportato soluzioni per ridurre la carbon footprint, adottando materiali alternativi, processi energeticamente efficienti e tecniche di produzione circolare.
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