Nel mondo delle supercar elettriche, dove regnano Tesla, Rimac e Porsche, c’è un’outsider che ha deciso di giocare con regole tutte sue: la Gumpert Nathalie. Creata da Roland Gumpert, l’uomo dietro alla leggendaria Apollo, questa vettura non è una semplice elettrica: usa un innovativo sistema a celle a combustibile alimentate a metanolo.
Cosa significa? Che non devi fermarti ogni tot chilometri a cercare una colonnina di ricarica. Basta riempire il serbatoio con metanolo e la macchina si ricarica da sola mentre la guidi. Un concetto rivoluzionario che unisce prestazioni estreme e sostenibilità, senza i problemi di autonomia delle elettriche tradizionali.
Dal primo sguardo, la Gumpert Nathalie trasmette potenza e dinamismo. Le sue linee ricordano una Nissan GT-R, ma con un tocco futuristico: fari a LED aggressivi, prese d’aria scolpite e un posteriore dominato da un’ampia striscia luminosa.
Ma la vera magia è sotto la carrozzeria:
Quattro motori elettrici (uno per ruota) per una potenza combinata di 544 CV
0-100 km/h in soli 2,5 secondi
Velocità massima di 300 km/h
Telaio in fibra di carbonio per leggerezza e rigidità
Numeri da capogiro che la mettono in diretta competizione con hypercar ben più blasonate.
Ecco la parte più interessante. La Nathalie non usa batterie tradizionali: ha una cella a combustibile da 15 kW, alimentata da metanolo, che genera l’energia necessaria per ricaricare la batteria da 70 kWh.
Il vantaggio? Non devi aspettare ore per ricaricare la macchina: basta fare il pieno di metanolo e sei pronto a ripartire. L’autonomia? Fino a 1.200 km, più di qualsiasi altra elettrica sul mercato.
Ma il metanolo non inquina? Dipende da come viene prodotto. Se ricavato da fonti rinnovabili come biomasse o CO₂ catturata, il bilancio delle emissioni può essere neutro. Un’idea rivoluzionaria per chi vuole alte prestazioni senza sensi di colpa ambientali.
Se già stai pensando di comprarla, preparati: la produzione è limitata a 500 esemplari e il prezzo si aggira sui 420.000 euro. Non esattamente un affare, ma del resto, parliamo di una supercar da collezione con una tecnologia che potrebbe cambiare il futuro dell’industria automobilistica.
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