Nel mondo dell’automotive, l’intelligenza artificiale sta ridisegnando i confini tra tecnologia, privacy e innovazione. Le auto moderne non sono più semplici mezzi di trasporto, ma veri e propri centri di raccolta dati in movimento, capaci di raccogliere e analizzare informazioni in tempo reale. Il dibattito su chi possieda questi dati e su come debbano essere gestiti è stato al centro dell’incontro AUTOPROMOTEC TALK “L’auto connessa: chi possiede i tuoi dati?”, tenutosi a Milano presso l’Automobile Club Milano. Un evento che ha riunito esperti del settore, accademici e rappresentanti istituzionali per fare luce sulle sfide e le opportunità di un ecosistema in continua evoluzione.
Ad aprire il dibattito è stato il professor Fabio Orecchini, che ha presentato la sua ricerca sull’Automobile Sapiens, un nuovo concetto di veicolo intelligente in grado di ottimizzare l’esperienza di guida attraverso sistemi avanzati di AI. Secondo lo studio, il 75% degli automobilisti italiani è favorevole all’integrazione di tecnologie IA nelle proprie vetture, con un’elevata familiarità verso soluzioni di guida autonoma e assistita. Ma questi progressi aprono un interrogativo cruciale: chi controlla i dati generati dalle auto connesse?
Il professor Enrico Al Mureden dell’Università di Bologna ha posto l’accento sul problema normativo. In Italia, il 45% del parco circolante è già composto da veicoli connessi, capaci di trasmettere informazioni su posizione, stile di guida e condizioni del veicolo. Tuttavia, le attuali normative, tra cui il GDPR, il Data Act e l’AI Act, non offrono ancora una risposta chiara su chi detenga effettivamente i diritti di questi dati: le case automobilistiche, i conducenti o i fornitori di servizi digitali?
La necessità di una regolamentazione più chiara è emersa anche dagli interventi di Michele Mangano, dirigente del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) presso l’ACI, che ha evidenziato il ruolo fondamentale del PRA nel garantire trasparenza e sicurezza giuridica nelle transazioni automobilistiche. Grazie all’archiviazione digitale, il PRA offre un quadro aggiornato sulla proprietà e sulla gestione dei dati legati ai veicoli, riducendo i rischi di frodi e semplificando le procedure burocratiche.
Uno dei temi più dibattuti riguarda il diritto di accesso ai dati da parte delle officine indipendenti. Igino De Lotto, marketing manager di Texa SpA, ha sottolineato le difficoltà che il settore della riparazione indipendente sta affrontando a causa delle restrizioni imposte dalle case automobilistiche. Con oltre 500 modelli di auto dotati di sistemi di protezione che limitano la diagnosi e la riparazione, il mercato dell’aftermarket rischia di essere penalizzato. In questo contesto, Autopromotec 2025 si preannuncia un momento chiave per discutere nuove soluzioni che bilancino sicurezza, innovazione e diritto alla riparazione.
Un altro aspetto fondamentale riguarda gli aggiornamenti software OTA (Over-The-Air), che permettono alle case automobilistiche di modificare le funzionalità dei veicoli da remoto. Tuttavia, come ha evidenziato Andrea Cantadori di MAHLE Aftermarket Italy, la mancanza di trasparenza sulla gestione delle versioni software può creare problemi di sicurezza e conformità normativa. Ad oggi, non esiste un metodo standardizzato per verificare quale versione del software sia installata in ciascun veicolo, lasciando gli utenti e le officine senza strumenti adeguati per monitorare eventuali modifiche.
Con l’obbligo dei sistemi ADAS a partire da luglio 2024, il settore dell’autoriparazione sta affrontando una vera e propria rivoluzione. Marco Pozzatello, AD di Adas Mobile Group, ha presentato soluzioni avanzate per la calibrazione dei sensori e la gestione dei dati legati alla sicurezza stradale. Il network ADAS Mobile, con oltre 300 point in espansione, sta lavorando per garantire una diagnostica precisa e accessibile, grazie all’uso di assistenti vocali basati su AI come ADAM.
Come ha ricordato Stefano Giorgi, Business Development Manager di Gilbarco Italia, i dati sono il nuovo petrolio. Nel settore delle stazioni di servizio, l’analisi delle informazioni sui rifornimenti consente di migliorare strategie di vendita, efficienza operativa e manutenzione predittiva. L’intelligenza artificiale, combinata con il machine learning, permette di prevedere la domanda di carburante e ottimizzare la gestione delle flotte, dimostrando come l’uso intelligente dei dati possa portare benefici concreti all’intero ecosistema della mobilità.
A chiudere l’incontro è stato Renzo Servadei, AD di Autopromotec, che ha sottolineato l’importanza di affrontare questi temi nella prossima edizione della fiera, in programma dal 21 al 24 maggio 2025 a Bologna. Autopromotec sarà il palcoscenico ideale per discutere di intelligenza artificiale, cybersecurity e diritto alla riparazione, elementi chiave per un futuro dell’automotive più equo, innovativo e accessibile.
La sfida è chiara: garantire che i dati delle auto connesse siano utilizzati per migliorare la sicurezza e l’efficienza della mobilità, senza compromettere il diritto alla privacy e alla libera concorrenza. Il futuro dell’automotive passa da qui, e la tecnologia dovrà essere il ponte tra innovazione e tutela dei diritti degli automobilisti.
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