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Opel Kadett E: una rivoluzione aerodinamica e innovativa che compie 40 anni

Nel 1984, la presentazione della Opel Kadett E segnò l’arrivo della quinta generazione di questo modello, che, nonostante il nuovo design cuneiforme che ricordava una goccia, manteneva numerosi elementi del suo predecessore. Le sue caratteristiche di spicco includevano angoli smussati, paraurti integrati e l’assenza di grondaie, tutti elementi che riflettevano l’evoluzione dell’approccio aerodinamico introdotto da Opel cinque anni prima con la Kadett-D.

Opel Kadett E, più spaziosa e più performante

Questa generazione ereditava anche l’abitacolo spazioso, motori moderni e la trazione anteriore. Per rimanere competitiva, Opel lanciò una versione GSi ad alte prestazioni, capace di raggiungere i 203 km/h, senza modificare significativamente le dimensioni esterne del veicolo. Infatti, pur essendo lunga quanto il modello precedente, la Kadett E era leggermente più larga e offriva un bagagliaio da 390 litri, espandibile a 1 metro cubo abbattendo il sedile posteriore.

Per ottimizzare l’aerodinamica, gli ingegneri Opel investirono 1.200 ore di lavoro nelle gallerie del vento, ottenendo un coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) di 0,32, che si riduceva a 0,30 nella versione GSi. La nuova Kadett E, insieme alla sua “sorella” inglese Vauxhall Astra, fu lanciata con due varianti di carrozzeria e tre motorizzazioni, offrendo al mercato italiano nove versioni differenti, inclusa una variante commerciale.

L’evoluzione dei motori

I motori erano l’evoluzione di quelli usati sulla Kadett-D, con monoblocco in ghisa, testata in lega leggera e albero a gomiti su cinque supporti. In Italia, furono introdotte le versioni più potenti, inclusa la GSi con un motore 1.800 tipo 18 SE ad iniezione da 115 CV. Le sospensioni e l’impianto frenante erano progettati per offrire comfort e sicurezza, con soluzioni innovative come il triangolo inferiore in lamiera stampata per le sospensioni anteriori.

Il successo della Station Wagon

La Station Wagon Kadett E divenne rapidamente popolare in Italia, grazie anche alla sua capacità di carico fino a 595 kg. Questo modello vinse il titolo di Auto dell’Anno nel 1984, dominando la competizione con una netta superiorità.

Nel 1985, la versione GSi fu aggiornata con una griglia frontale sottile e vari elementi aerodinamici che ne miglioravano le prestazioni. Opel continuò ad innovare nel settore, introducendo motori a iniezione e l’uso del catalizzatore, anticipando le normative ambientali.

Negli anni successivi, la gamma Kadett E si arricchì di nuovi modelli, inclusa una cabrio progettata in collaborazione con Bertone e versioni a gasolio di avanzata concezione. Opel dimostrò un impegno costante verso l’innovazione, con l’introduzione di motori catalizzati su tutti i modelli dal 1989.

L’arrivo di Opel Astra

La storia della Kadett-E proseguì fino al 1991, quando fu sostituita dall’Astra, in linea con la nuova strategia di denominazione di Opel. Nonostante il cambio di nome, la Kadett-E lasciò un’impronta indelebile nel mercato automobilistico, con oltre 3,8 milioni di unità prodotte, dimostrando l’abilità di Opel nell’innovare e soddisfare le esigenze dei consumatori.

Riccardo Mantica

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Riccardo Mantica
Tags: Opel

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