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Ford: nasce la catena di montaggio e il “fordismo”

Ford Catena di Montaggio
Ecco quando nacque la catena di montaggio: fu un'idea del grande Henry Ford, che cambiò per sempre l'industria automobilistica.

La catena di montaggio è considerata un processo di assemblaggio, utilizzato nelle industrie moderne fin dai primi del 900’ per ottimizzare il lavoro operaio e ridurre i tempi necessari al montaggio di un complesso manufatto.

Essa è generalmente costituita da un nastro, definito trasportatore, che circola insieme ai diversi oggetti che dovranno poi diventare un prodotto finito: tramite questo innovativo sistema definito da movimenti ripetitivi e meccanici, ogni addetto alla produzione è infatti in grado di usufruire della possibilità di realizzare un unico pezzo con un notevole risparmio temporale.

Tuttavia, facendo riferimento ai moderni impianti, l’apporto umano è comunque limitato dal lavoro di robot industriali automatizzati per fasi maggiormente ripetitive.

LA STORIA: il 16 giugno 1903 nasceva la Ford Motor Company.

Catena di Montaggio: la storia

Delle primordiali forme di catena di montaggio, si ha fonte riconducibile già ai primi anni del 1800: presso i cantieri navali della marina militare britannica, questa forma di assemblaggio era già stata adottata grazie all’opera dell’ingegnere Marc Isambard Brunel. Presso l’industria manifatturiera civile, la prima e più conosciuta catena di montaggio è opera di Henry Ford, pioniere del “Taylorismo” e proprietario dell’omonima fabbrica automobilistica.

Decide di posizionare gli addetti in prossimità di un nastro trasportatore. Tutti svolgono gli stessi gesti ad un ritmo cadenzato: è il 1° dicembre 1913.

Con lo sviluppo della pratica industriale e la crescente domanda del mercato automobilistico, Henry Ford decide di utilizzare il metodo esteso a tutta la sua filiera: da questo ne consegue la fabbricazione della Ford Model T e quindi, della nascita della produzione in serie e dell’economia di massa, per come lo conosciamo oggi.

La filosofia di Henry Ford

Dalla produzione in massa nasce il cosiddetto fordismo, termine coniato intorno agli anni trenta per descrivere il successo ottenuto dall’industria automobilistica in quel periodo: i due capisaldi del fordismo sono il paradigma industriale tayloristico, accompagnato da una spinta automazione e la concessione di retribuzioni più elevate di quelle mediamente riconosciute dalla prassi delle relazioni industriali dell’epoca. Questo secondo aspetto non è tuttavia conseguenza della filantropia di Ford, ma dell’espressione di una lungimiranza socio-economica.

Il fordismo: le controversie

La nascita del fordismo genera anche molte teorie basate sul lavoro altamente ripetitivo e meccanico richiesto agli operai dell’epoca: questa particolare condizione provocherebbe alienazione della psiche, oltre a diversi disturbi motori. Ovviamente, oltre a complimenti, Ford riceve anche molte critiche per i problemi derivanti dalla post produzione e decide di rispondere installando nelle fabbriche dei presidi medici, per ridurre questi inconvenienti. Le problematiche vengono inoltre riprese da celebri autori del calibro di Chiarlie Chaplin (nel film Tempi moderni, ad esempio).

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[Photo free Pixabay.com]

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