Giorno della Memoria: un orrore da non dimenticare

Il 27 gennaio viene celebrato il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale in ricordo della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa, designata dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il primo novembre del 2005, in occasione del sessantesimo anniversario di quella fredda giornata del 1945 che segnò l’inizio del declino della Germania hitleriana ed un’ascesa verso uno spiraglio di luce per tutto il perseguitato popolo ebraico.

Giorno della Memoria

Il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche guidate da Stalin raggiunsero la città polacca di Oswiecim (Auschwitz in tedesco) durante la marcia verso Berlino, portando inconsciamente alla luce uno dei segreti più bui della storia dell’uomo: i ccampi di concentramento, dichiarati un frutto dell’immaginazione da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

In seguito all’apertura dei cancelli di Auschwitz, le stesse testimonianze dei prigionieri sopravvissuti ricoprirono un ruolo fondamentale nella descrizione dettagliata dell’orrore del genocidio nazista e delle tecniche di morte utilizzate dai tedeschi: uno fra tutti Primo Levi, l’ebreo italiano che dedicò la propria vita alla divulgazione della sua terribile esperienza attraverso racconti come “Se questo è un uomo”, sua opera d’esordio e classico della letteratura mondiale.

La Shoah in Italia

Il nostro paese ha formalmente istituito questa giornata commemorativa alcuni anni prima dell’ONU, ed essa viene celebrata in memoria di tutte le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali, di coloro che hanno cercato di proteggere questo popolo pur sapendo di rischiare la propria vita e di tutti i nostri deportati militari e politici italiani.

Prima dell’ufficiale disegno di legge, la nostra repubblica è stata intrattenuta in un lungo dibattito per poter definire la data e l’evento commemorativo di questa giornata: secondo Wikipedia, il deputato Furio Colombo (ad esempio) propose il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma, come possibile ricorrenza che avrebbe potuto permettere di focalizzare l’attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità italiane di questo sterminio.

I giusti

Lo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah di Israele, documenta e tramanda la storia del popolo ebraico nel corso dell’Olocausto, preservando il ricordo di ognuna delle sei milioni di vittime insieme alle personalità non ebraiche di diverse nazionalità e paesi che si sono impegnate (ed hanno rischiato la propria vita) per aiutare il popolo durante il genocidio nazista: i cosiddetti “Giusti tra le Nazioni”, certificati fino a maggio del 2015 in circa 25.700 persone.

[Photo free by Pixabay]

Sergio Lucarelli

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