Parliamoci chiaro. La Mercedes 500 E non era un’auto per tutti. Ma è stata la prima Stella per gli appassionati di auto alla ricerca di prestazioni di livello superiore senza ostentazioni. Una vettura sobria, per tutti i giorni. E con sotto il cofano un motore 8 cilindri a V, cinque litri di cilindrata, con potenza 240 kW (326 CV), e velocità massima limitata elettronicamente a 250 km/h. Risultato? Ben 3 decenni fa questo modello fece brillare gli occhi ai presenti al Salone dell’Automobile di Parigi del 1990 (4-14 ottobre). Una berlina vestita in abito da sera con pieno titolo di auto sportiva più veloce del segmento E.
La serie costruttiva 124 è sul mercato già da sei anni quando, al Salone dell’Automobile di Parigi del 1990, Mercedes-Benz 500 E viene presentata in livrea argento brillante. È una Stella discreta e la sua immagine non suscita quindi grande clamore, almeno a prima vista. Osservandola più attentamente però, si colgono highlight quali i parafanghi anteriori e posteriori che sporgono maggiormente verso l’esterno per fare spazio a pneumatici 225/55 R 16. Anche l’assetto ribassato di 23 mm e la grembialatura anteriore modificata, con fendinebbia integrati, si lasciano apprezzare come discrete caratteristiche distintive del modello al vertice della gamma. Tanto più sorprendenti sono quindi per i visitatori del Salone le prestazioni: con il cambio automatico di serie, la vettura raggiunge i 100 km/h in soli 5,9 secondi. Non si fa menzione della velocità massima effettivamente raggiungibile – che viene autolimitata elettronicamente a 250 km/h.
Nel dicembre del 1987 Porsche viene incaricata della progettazione e del collaudo tecnico per la produzione in serie della berlina base W 124 con il motore otto cilindri M 119. Si tratta dello stesso M 119 che, montato sulla Sauber-Mercedes C9 (qui con due turbocompressori) consente a Mercedes-Benz di vincere nell’anno 1989 il Campionato del mondo sport prototipi e la 24 Ore di Le Mans. Porsche provvede anche al montaggio della 500 E e riceve a tal fine i componenti della carrozzeria dallo stabilimento di Sindelfingen. La carrozzeria viene quindi assemblata da Porsche, quindi verniciata a Sindelfingen e successivamente viene riportata di nuovo a Zuffenhausen. Il montaggio finale con la catena cinematica fornita interamente da Mercedes-Benz è affidato a Porsche, mentre lo stabilimento Mercedes-Benz di Sindelfingen provvede alla consegna ai Clienti e ai partner della distribuzione.
Fino all’aprile del 1995 lasciano le linee 10.479 esemplari di questa berlina high-performance. Nelle statistiche di produzione, la 500 E viene conteggiata insieme alla E 500 (come viene chiamato a partire da giugno del 1993 il modello top di gamma della serie 124, ormai ribattezzata Classe E), oltre che insieme alla E 60 AMG presentata nel 1993. Su quest’ultimo modello, uscito di produzione nel 1995, il motore M 119 vanta 6 litri di cilindrata, grazie alla quale eroga ben 280 kW (381 CV) di pura potenza. Nel 1991, con la 400 E si unisce alla famiglia W 124 un altro modello otto cilindri, 205 kW (279 CV) di potenza. Sebbene susciti un interesse mediatico non paragonabile a quello destato dalla 500 E, in termini di vendite la 400 E/E 420 è nettamente in vantaggio sui modelli più potenti della serie: 22.802 esemplari.
La 500 E costa inizialmente 134.510 DM. Con la stessa cifra si potevano acquistare due 300E con catalizzatore, dalla rispettabilissima potenza di 180 CV. Al Salone dell’Automobile di Ginevra del marzo 1994, Mercedes-Benz presenta un modello speciale limitato a 500 vetture, la E 500 Limited: una versione dall’allestimento particolarmente esclusivo, la cui livrea splende nelle verniciature speciali nero zaffiro o argento brillante. Il 1995, anno in cui termina la produzione delle berline della serie 124, è anche l’anno dell’addio alla E 500. La tradizione delle berline sportive, che sanno coniugare i più alti standard di potenza e superiore comfort di viaggio, da quel momento in poi verrà portata avanti dai modelli AMG di Mercedes-Benz.
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