Spencer Silver, la storia dell’uomo che inventò il Post-it

Il chimico americano Spencer Silver è morto a 80 anni l’8 maggio 2021. Nato a San Antonio in Texas nel 1941, Silver era laureato in chimica presso l’Università di Stato dell’Arizona, conseguendo un master nel 1962 e un dottorato in chimica organica presso l’Università del Colorado a Boulder nel 1966, prima di assumere una posizione come capo chimico nei Central Research Labs della 3M. 

Ma per cosa si è reso famoso il dottor Silver? E’ stato niente meno che l’inventore degli ormai famosissimi Post-it. Quei foglietti colorati a blocchetti, usati per segnare delle note o dei promemoria utili in quanto si attaccano e si staccano incollandosi di volta in volta su ogni superficie.

Era il lontano 1968 quando Silver sviluppò un adesivo “a bassa adesività”, abbastanza forte da tenere insieme i fogli, ma abbastanza debole da consentire che si staccassero di nuovo senza strapparsi.

E poteva essere riutilizzato più volte. Tale adesivo venne brevettato nel 1972. I foglietti adesivi furono inizialmente commercializzati con il nome di Post ‘n Peel in quattro città americane dal 1977 e poi come Post-it Notes dal 1980 in tutti gli Stati Uniti. Il prodotto è diventato in breve molto popolare e presto è stato venduto in tutto il mondo.

E pensare che il chimico stava sperimentando nei laboratori della 3M a una nuova “super” colla per la costruzione di componenti di aerei. Al momento dei test finali, però, scoprì che il prodotto finale consentiva di aderire a tutte le superfici ma era “gentile”.

In buona sostanza gli oggetti che venivano incollati potevano essere staccati e poi riposizionati. Lì per lì, Silver e l’azienda decisero di ragionare meglio sull’utilizzo di quella strana formula che aveva la forma di sfere trasparenti e il risultato finale era che era sì resistente ma leggera.

L’evoluzione del Post-it grazie a Spencer Silver

Silver ripose senza patemi particolari nel cassetto la sua scoperta in attesa di capire quale potesse essere l’utilizzo della sua invenzione. E pare avesse scritto nella cartelletta: “In attesa di soluzione per un problema da risolvere“. Così nel 1972 lo brevettò con il nome di microsfere di copolimero di acrilato. “Sentivo che il mio adesivo era così ovviamente unico che ho iniziato a tenere seminari in tutta 3M — raccontò al Financial Times nel 2010 — nella speranza di suscitare un’idea per il suo utilizzo tra gli sviluppatori dei prodotti“.

La leggenda narra che un ingegnere chimico della divisione nastri di 3M, tale Arthur Fry, fosse nel tempo libero un cantore del coro della North Presbiterian Church di North St. Paul, nel Minnesota. Aveva spesso problemi di concentrazione perché i segnalibri degli spartiti da eseguire cadevano mentre li sfogliava e si innervosiva. Da qui il colpo di genio. Si ricordò della colla di Silver e chiese di applicarla su piccoli fogli anche perché quell’adesivo non li rovinava.

Così nacque uno dei prodotti più trasversali e utilizzati nel mondo. Si stima che oggi ci siano diverse centinaia di prodotti basati sul Post-it, oltre una ventina di forme e una sessantina di colori. Sono persino stati utilizzati da artisti per alcune installazioni che sono state esposte in musei del calibro del Moma di New York.

Silver ha lavorato nella 3M fino al suo pensionamento nel 1996. È nominato in oltre 30 brevetti. Ha ricevuto diversi premi per il suo lavoro, tra cui il 1998 American Chemical Society Award for Creative Invention e l’ammissione alla National Inventors Hall of Fame nel 2011.

Foto Post-it di Gerd Altmann da Pixabay

Riccardo Mantica

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Riccardo Mantica
Tags: 3M

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