Tanti i temi affrontati nel classico appuntamento del #FORUMAutomotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore promosso dal giornalista Pierluigi Bonora, svoltosi in modalità digitale, in diretta su Facebook e Linkedin, a causa delle restrizioni determinate dalla pandemia. Uno dei principali spunti sollevati si è focalizzato sui rischi collegati all’ingresso della micromobilità, definita anche mobilità dolce negli scenari cittadini.
Ad aprire il confronto Roberto Sgalla, Esperto in Sicurezza Stradale, che ha sottolineato: “La parte normativa della micromobilità ha bisogno di interventi regolamentari su vari aspetti, tra questi la promiscuità delle piste ciclabili. Va superata la fase emergenziale e sperimentale, e va limitata la circolazione di mezzi troppo rischiosi (ad esempio il segway). Va perseguita la sicurezza attraverso targa, assicurazione e casco per gli utenti di queste nuove forme di mobilità”.
Ad intervenire sul tema micromobilità Geronimo La Russa, Presidente di ACI Milano: ““Se sai di poter essere sanzionato ti comporti meglio, ma oggi non siamo in questa situazione. I cittadini sono disorientati, non sanno come usare tutte queste novità, a partire dai monopattini. Togliere le auto dalle strade non è possibile. Tutti vogliamo una città più vivibile. Ben vengano le limitazioni quando ci saranno le alternative. Sperimentazione si, ma senza fretta”.
Di parere diverso Marco Granelli, Assessore alla Mobilità di Milano: “Le regole che esistono sono chiare e regolamentano al meglio la mobilità. Milano sta lavorando per decongestionare, costruendo grandi infrastrutture (anche sui percorsi della metropolitana) e cercando un nuovo equilibrio in strada tra i diversi mezzi per ridurre il traffico. A esempio, in Corso Buenos Aires è raddoppiato il numero delle bici in circolazione, proprio perché abbiamo offerto un’alternativa”.
Fabrizio De Pasquale, Capogruppo di Forza Italia in Comune di Milano, si è inserto nel dibattito: “Le norme contenute nella modifica del Codice della Strada, inserite nel DL Semplificazione, hanno superato il confronto parlamentare arrivando a un provvedimento frettoloso che contiene le richieste dei Comuni. L’errore è stato lanciare proposte di mobilità sostenibile, come i monopattini, prima di avere un chiaro quadro regolamentare e di controlli. Ora i Comuni devono obbligare le società che noleggiano monopattini a rispettare regole stringenti.”
“La nuova pista ciclabile a Corso Buenos Aires”, ha sostenuto Carlo Monguzzi, Consigliere Comunale di Milano, “al centro di una forte polemica iniziale, oggi funziona e non crea problemi. Spesso i cambiamenti sulla mobilità generano eccessivo clamore da parte della comunità cittadina. Le nostre recenti scelte sono legate alla volontà di ridurre i flussi di auto in città per limitare l’inquinamento”.
Edoardo Dubini, Presidente di MuoverMi,ha dichiarato “Area B è una grandissima vittoria per automobilisti e per chi lavora a Milano. L’inquinamento delle auto oggi è decisamente sceso rispetto al passato. Sui monopattini siamo ancora indietro rispetto ad altri Paesi e dovrebbero arrivare regole chiare entro metà novembre ”.
Sulle nuove forme di mobilità si è soffermato Francesco Caliari,Direttore Generale Confindustria-Ancma: “In realtà le regole per i monopattini esistono, quel che manca sono i controlli. Nella foga di ridisegnare la mobilità di Milano, è mancata una fase di sperimentazione e una gradualità di approccio, oltre a un’adeguata comunicazione ai cittadini sulle novità apportate”.
Infine Pierluigi Bonora ha affermato: “Legittimo cercare di decongestionare il traffico nelle città, ma senza penalizzare chi utilizza il mezzo privato per lavoro e regioni legate a esigenze particolari. Contro l’auto è stata scatenata una campagna di odio ingiustificata e figlia della pura demagogia. Ci vuole buon senso ed equilibrio, e soprattutto rispetto delle regole. Chi compie violazioni al Codice della strada, anche se con un mezzo appartenente alla micromobilità, dev’essere perseguito severamente. No ai due pesi e alle due misure. Inoltre, i nuovi provvedimenti legati alla viabilità non devono essere improvvisati, bensì studiati attentamente e in funzione di tutti gli utenti della strada”.
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