L’app Immuni è stata rilasciata ufficialmente nella serata di lunedì 1 giugno. Scaricabile su Su AppStore se si possiede un iPhone e su Google Play per gli smartphone Android. Un agognato e tribolato debutto scalfito già da un caso informatico. Una mail truffa sull’app Immuni. Il contenuto invita a cliccare su un sito fasullo che imita quello del Fofi, la Federazione Ordini dei farmacisti italiani. A renderlo noto Agid-Cert, la struttura del governo che si occupa di cybersicurezza.
Il virus si chiama FuckUnicorn e diffonde un ransomware (virus che prende in ostaggio i dispositivi e poi chiede un riscatto) con il pretesto di far scaricare un file denominato Immuni. Il nome del dominio scelto è simile a quello reale, con la lettera “l” al posto della “i” (da fofi a fofl). Il ransomware scaricabile dal sito fake è rinominato “IMMUNI.exe”. Una volta eseguito, mostra un finto pannello di controllo con i risultati della contaminazione da Covid-19.
Il problema è che, nel frattempo, il malware lavora per cifrare i file presenti sul sistema Windows della vittima e rinominarli assegnando l’estensione “.fuckunicornhtrhrtjrjy”. Infine, mostra un file di testo con le istruzioni per il riscatto. Il pagamento di 300 euro in bitcoin per liberare i file cifrati. In realtà anche se si volesse pagare il ‘riscatto’, l’indirizzo email contenuto nelle istruzioni è fasullo, quindi sarebbe comunque impossibile inviare la prova di avvenuto pagamento ai cybercriminali e, di conseguenza, ottenere la decriptazione dei file.
Ricordiamo che in questa prima fase sperimentale Immuni è attiva solo in quattro Regioni pilota: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. Per il resto d’Italia dovremo aspettare il 12 giugno
Nel frattempo la ministra per l’innovazione, Paola Pisano, annuncia orgogliosa i primi dati sull’utilizzo della app Immuni per il tracciamento del Coronavirus. Secondo i dati degli store sul web, la app Immuni ha raggiunto numeri considerevoli in poco tempo. Ha superato i 100mila download in meno di 24 ore dalla sua pubblicazione nei negozi di Google e Apple. L’applicazione volontaria e anonima voluta dal governo italiano, che notifica ai cittadini l’esposizione al coronavirus, ha registrato tra i 100mila e i 500mila download sul Play Store, il negozio di applicazioni per dispositivi Android. Apple non rende noto il numero dei download, ma Immuni risulta al primo posto della classifica delle top app gratuite.
“Ad oggi – ha commentato la Pisano – siamo il primo grande Paese in Europa ad utilizzare una tecnologia del genere per il contrasto del coronavirus, siamo tra i primi paesi al mondo. L’applicazione è stata sviluppata nel pieno rispetto della privacy della normativa italiana ed europea“.
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